Tirol Atlas Archive

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Regione NUTS-3 Belluno (Italia)

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Scheda segnaletica
Capoluogo: Belluno383m
Rilievo più alto: Marmolada3343m
Comuni69
Popolazione212216
Superficie3678 km²
Densità di popolazione58 Abitanti/km²
>> Scheda Dati Nuts-3
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Foto
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Grafici
Distribuzione altimetrica (aiuto)
Corine Land Cover
Piramide delle età
 
Regioni limitrofi NUTS-3
Bolzano/Bozen, Oberkärnten, Osttirol, Pordenone, Trento, Treviso, Udine, Vicenza
 
Diagrammi climatici di Walther-Lieth
Agordo (611 m): ø 9.9 °C / Σ 1307mm
Andraz (1520 m): ø 4.5 °C / Σ 1060mm
Auronzo (864 m): ø 7.5 °C / Σ 1117mm
Cortina d'Ampezzo (1275 m): ø 7.3 °C / Σ 1023mm
 

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Autostrada Alemagna nel Cadore (©Lars Keller)
Non dovrebbe affatto meravigliare che il nome della provincia di Belluno derivi proprio dal celtico dio del sole "Beleno": la provincia è completamente immersa nella zona della Convenzione Alpina e il suo punto più alto si trova sulla famosissima Marmolada (3342m), coperta di ghiacci. Il territorio, però, lontano e molto più a sud delle creste alpine centrali, gode di un clima alpino-continentale. A sud, durante il periodo estivo, il soffio del vicino Adriatico raggiunge questa terra, ferendola quasi quotidianamente con temporali serali nelle zone montagnose. Dal punto di vista orografico la provincia di Belluno può essere divisa in tre ampie zone: la regione delle Dolomiti, le cui vette più famose sono il Tofana (3243m), il Monte Civetta (3218m), il Monte Pelmo (3168m) e le Tre Cime di Lavaredo (ted. Drei Zinnen (2998m), cfr. Bolzano/Bozen), la pianura del Piave e la zona più meridionale al di sopra della quale si stagliano le Prealpi Venete (Nevegal, 1763m).

Tra i numerosissimi corsi d'acqua vi sono gli affluenti del fiume più importante, il Piave: Boite e Cordevole, nonché il Cismone che scorre verso il Brenta. Numerose sono le zone protette, tra le quali si ricorda il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi che offre agli amanti della natura splendenti cime verdi, scroscianti cascate, condotte sotterranee di tipo carsico e impressionanti forre (dirupi scavati dalle acque dei torrenti). Tra i mammiferi più diffusi saltano all'occhio i camosci, i mufloni, la lepre di montagna, il tasso, l'ermellino e il visone; tra gli uccelli l'aquila reale, il gallo cedrone, la pernice, il francolino di monte. Salamandre, diversi tipi di rane e tritoni, vipere, la biscia dal collare e molti altri rettili si spingono fino in altura. Nella vegetazione sono preponderanti alcune specie alpine (quali la festuca e la carice) rispetto alle specie di alta montagna (abeti rossi, foreste di pini mughi), e alle specie dell'Europa centro-orientale (carpini, querce); sono più rari gli esemplari appartenenti a specie mediterranee (lavanda) o sub-atlantiche (faggi, abeti bianchi). Sulle vette, nel parco naturale "Dolomiti d'Ampezzo" dimorano insieme agli animali già menzionati i lupi, gli stambecchi, le marmotte, gli astori e le civette.

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Case Tipiche a Sappada/Ploden (©Lars Keller)

La valle del Piave costituisce sin dai tempi più remoti l'asse di collegamento tra l'operosa valle veneziana e le valli montane fornitrici di materie prime (metalli quali il rame, lo zinco, il ferro, il piombo, l'argento, il mercurio, ma anche le pietre e il legno). Così, sia i Celti che i Veneti si stabilirono in questa zona intorno al V sec. a.C. e circa 300 anni più tardi Belluno divenne una città dell'Impero Romano. La storia si fa più movimentata con le incursioni germaniche a partire dal 500 d.C. alle quali seguirono riconquiste, poi assalti dei Longobardi e prese di potere da parte dei Carolingi e dei Vescovi. Nel 1249 ebbe inizio l'influenza di altri casati tramite le città di Caminese, Verona (gli Scaligeri) e Carrara. A partire dal 1404 la regione alpina di Belluno passò la dominazione di Venezia, che la introdusse nella propria sfera di influenza commerciale. Nel 1797 furono i Francesi a conquistare il potere, seguiti più tardi dagli Austriaci fino al 1815, quando Belluno passò sotto la dominazione del Regno Lombardo Veneto e in fine, nel 1866, entrò a far parte del Regno d'Italia. La parte settentrionale (una volta Tirolo) fu annessa all'Italia nel 1918, in seguito alla rivolta che ebbe luogo all'alba e durante la quale persero la vita oltre 20.000 soldati italiani e austro-ungarici. Il XX sec. è stato caratterizzato da uno sviluppo quasi selvaggio di centrali idroelettriche, tanto che oggi la Provincia risulta produttrice di circa il 10% dell'energia elettrica dell'intero territorio nazionale. Né l'annunciata catastrofe nel 1963 della diga del Vajont, dovuta alla sconsideratezza dettata da interessi di pochi e che costò la vita a oltre 1900 persone, né tanto meno le conseguenze di tipo ecologico, sembrano poter arrestare l'attuale sviluppo del territorio basato sul principio dello "sfruttamento sino all'ultima goccia".

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Cortina d'Ampezzo (1.211m) (©Lars Keller)

La densità della popolazione di questa provincia è estremamente bassa, ovvero circa 58 ab./km2, concentrati principalmente a sud, negli unici due comuni di Belluno e Feltre. La disoccupazione straordinariamente contenuta (2,7%) e l'alto reddito pro-capite di 23.053€ (cifre del 2004) sono dovuti alle attività industriali dei seguenti settori: costruzione di macchinari elettronici e ottici, edilizia, costruzione di macchine, lavorazione dei metalli, industria tessile e dell'abbigliamento, industria della lavorazione del legno, produzione di minerali non metallici. Anche il settore dei servizi è significativamente sviluppato, con il commercio e le riparazioni, la sanità e i servizi sociali, le attività immobiliari, l'informatica e la ricerca, l'istruzione, l'industria alberghiera e la ristorazione, l'amministrazione pubblica, la difesa nazionale, la previdenza sociale, i trasporti, il magazzinaggio e la comunicazione.

Lo splendido panorama delle Dolomiti, grazie anche a infrastrutture turistiche adeguate e ad una imponente industria alberghiera, permette a Belluno di salire al quarto posto tra le zone italiane più sviluppate. Alleghe, Arabba, Cortina o Falcade sono annoverate tra le stazioni sciistiche di maggior richiamo, sulle cui piste della Coppa mondiale della Tofana o sui ghiacciai della Marmolada si può godere al meglio della magia invernale. Altre zone sciistiche più piccole come Misurina, Nevegal, Sappada e Zolgo non sono affatto da meno e promettono indimenticabili giornate per gli appassionati di sci, snowboard e sci di fondo. Le Dolomiti seducono naturalmente anche d'estate e offrono agli sportivi, amanti della montagna, infinite possibilità. Il jet-set internazionale si dà appuntamento come un tempo a Cortina d'Ampezzo, sede finale dei giochi olimpici invernali fin dal 1956. Qui in "Anpezzo" come a Colle Santa Lucia detta "Col", Livinallongo del Col di Lana detto "Fodom" si trovano le isole di lingua ladina della provincia, mentre il tedesco si parla a Farra d'Alpago, a Sappada detta "Plodn" e Tambre. Il capoluogo Belluno sorge su una pittoresca terrazza sul Piave, incorniciata in lontananza da un arco di montagne. Chiunque passeggi per lo shopping o per gustare un buon cappuccino, resta affascinato dalla città antica, collegata con modernissime scale mobili al mondo esterno. Passaggi segreti sotto splendide gallerie, fontane zampillanti e innumerevoli palazzi veneziani in stile gotico e rinascimentale, la Piazza del Duomo (Duomo di Santa Maria Assunta, XVI - XVIII sec.) e la Piazza del Mercato sono i luoghi più amati, nonché i più comuni punti di ritrovo.

Le specialità gastronomiche appartengono al tipico menu alpino: polenta concia, prodotti caseari (ad es. la torta di formaggio "Piave"), selvaggina, piatti a base di manzo e maiale, spesso cotti insieme. Onnipresenti sono la salsa "peverada" e i fagioli bianchi di Lamon, spesso serviti come purè. Particolarmente raccomandata è la "sopa coada", uno sformato di fette di pane e carne di piccione.

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