Regione NUTS-3 Vicenza (Italia)
|
|||||||||||||||||||
|
|
||||||||||||||||||
Si dice che sia stata Vicenza la prima città nella quale, nel 1397, fu sparato il primo fuoco d'artificio europeo, e ancora oggi la provincia offre un'immagine di sé decisamente variopinta. Vicenza, in posizione mediana tra Verona e Treviso, si trova all'interno della regione della Convenzione Alpina e il 40% del suo territorio giace su suolo montagnoso. Il resto della superficie è ripartito in egual misura tra le colline veneziane e il territorio pianeggiante. Dal punto di vista orografico la provincia ha un assetto fortemente degradante, dalla zona più alta delle Dolomiti (Cima Dodici, 2341m), all'altopiano di Asiago e dei Sette Comuni, attraverso Pasubio e i Monti Lessini, fino a sud dove si trova il capoluogo, a 39m sul livello del mare. Fanno eccezione i Colli Berici (Monte Alto, 444m), nati da un movimento verticale della crosta terrestre e che danno vita un interessante paesaggio carsico (cfr. Notranjsko-kraska o Carso interno). La terra rossa rappresenta il substrato ideale per la coltivazione di uva nera. La vegetazione naturale (macchie di arbusti ai piedi delle colline a ridosso di qualche bosco ceduo, verso le vette) sembra perfettamente adeguata al clima estivo particolarmente caldo e a quello invernale, piuttosto mite e umido della parte meridionale della provincia (valori durante l'anno: Vicenza 13°C / precipitazioni 1.100mm). La fauna endemica costituita da orsi bruni, linci, cinghiali e lupi è stata nel corso degli anni sterminata dall'uomo; nonostante ciò oggi è possibile incontrare con una certa facilità tassi, volpi, caprioli, martore, donnole, ramarri e altri rettili, anfibi e specie avicole. Nell' "Oasi degli Stagni del Casale", protetta dal WWF, nell'acqua dolce ristagnante sul terreno argilloso prosperano la mestolaccia, la brasca, la mazza sorda, il giaggiolo palustre, l'erba sega, tutti esemplari che prosperano in boschetti di pioppi e salici. Gli alberi e gli arbusti come l'acero campestre, l'olmo, la farnia, la rosa selvatica, il pallon di maggio, il sanguinello o il sambuco nero, in passato estremamente diffusi, crescono solo in alcune zone. Oltre libellule, ditischi, farfalle, pesci e altri animali in queste zone si annidano anche specie protette. Il Parco Naturale Regionale della Lessinia, in comune con la provincia di Verona, protegge flora e fauna alpine. Tra i fiumi della provincia di Vicenza ricordiamo l'Agno, l'Assa, l'Astico, il Bacchiglione, il Leogra o l'Orolo, che per lo più confluiscono nel Brenta o nell'Adige, sfociando poi nell'Adriatico. Vicenza è una delle città più antiche del Veneto, probabilmente fondata dagli Euganei e restata nelle mani dei Galli e dei Veneti, fino all'ascesa dei Romani nel 157 a.C. La crescita di "Vice(n)tia", fiorita sotto il regno dei Goti, dei Longobardi e dei Franchi, conobbe alcune interruzioni dovute alle incursioni barbariche. A partire dal 1001 d.C. fu proclamata principato vescovile, tra il XII e il XIV sec. si dovette misurare con le città limitrofe, finché cadde sotto il dominio di diverse signorie: Ezzelino III da Romano, Scaligeri, Visconti, ecc.. Nel 1404 fu la potentissima Repubblica di Venezia ad imporre il proprio dominio sulla città, dando l'avvio ad un periodo d'oro, durante il quale l'aristocrazia lasciò erigere splendidi palazzi e meravigliosi monumenti architettonici. Tra il 1797 e il 1813 Vicenza restò sotto il regime Napoleonico; successivamente la città, come le due vicine Verona e Belluno, cadde nelle mani degli Asburgo fino a quando nel 1848 insorse coraggiosamente, opponendo resistenza a Monte Berico. Nel 1866 fu annessa al Regno d'Italia. La città, risparmiata dai combattimenti della prima Guerra Mondiale, che si concentrarono soprattutto nella provincia, dovette patire estenuanti bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale. I Vicentini, soprannominati "magnagati" (mangia gatti) durante l'estrema povertà del periodo bellico, nel dopoguerra sfatarono tale nomea attraverso un duro lavoro, dando l'avvio ad un vero sviluppo economico per la regione. Con i suoi 305 ab./km2 la città è oggi una delle più popolose ed è caratterizzata da un tasso di disoccupazione davvero esiguo (3,3%, cifre 2004). Il settore secondario produce occupazione ben al di sopra della media, con la lavorazione dei metalli, industria tessile e di abbigliamento (ad es. Dainese), costruzione di macchine, edilizia, altre industrie di lavorazione, costruzione di dispositivi elettrici e ottici e concerie come branche portanti. Nel terziario spiccano il commercio, le riparazioni, l'industria immobiliare, l'informatica, la ricerca, la sanità e i servizi sociali, l'istruzione, i trasporti, il magazzinaggio, la comunicazione, l'industria alberghiera e la ristorazione e le attività finanziarie. L'industria turistica svolge un ruolo fondamentale: è possibile svolgere attività di qualunque tipo, quali golf, mountain-bike, trekking, arrampicate, rafting, canoa (nel Valbrenta). L'Altopiano di Asiago Sette Comuni è epicentro dello sci di fondo - oltre 500 km di piste fanno da palcoscenico a competizioni mondiali. L'organizzazione di gare e concorsi è cosa quotidiana su terreni pianeggianti coperti da prati e boschetti. Vi sono 22 stazioni invernali con 69 impianti di risalita per lo sci alpino (ad es. Biancoia, Cima Larici, Gallio 2000, Kaberlaba, Lastaro, Maddarello, Mezzaselva, Monte Corno, Recoaro Mille, Valbella o Val Maron). Le numerose sagre (Festa delle Castagne a Durlo, la Festa dell'Uva e del Vino a Brabarano, la Festa dell'Acqua a Recoaro ecc..), mercatini locali e le imponenti rovine lungo il fronte veneto-trentino della prima Guerra Mondiale (come il Santuario di Monte Berico) attirano gli appassionati di arte e cultura. Il centro della città di Vicenza risplende di una architettura rinascimentale, tanto che le costruzioni di Andrea Palladio sono state dichiarate patrimonio mondiale dall'UNESCO (Basilica Palladiana / Teatro Olimpico / Villa Capra La Rotonda, ecc..). Annualmente si tiene a Vicenza la famosa "Gold Exposition". Tra le specialità regionali si ricordano il baccalà alla Vicentina, i capponi alla Canevera, il capretto sullo spiedo o il castrato con risi e bisi, serviti insieme a vini DOC Breganze, Colli Berici, Gambellara e Lessini. Naturalmente non ci si può dimenticare di Bassano del Grappa, località ai piedi del Monte Grappa (1775m), culla della rinomata grappa, nota bevanda alcolica. | |||||||||||||||||||