Tirol Atlas Archive

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Regione NUTS-3 Trento (Italia)

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Scheda segnaletica
Capoluogo: Trento194m
Rilievo più alto: Monte Cevedale3769m
Comuni223
Popolazione502478
Superficie6207 km²
Densità di popolazione81 Abitanti/km²
>> Scheda Dati Nuts-3
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Foto
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Grafici
Distribuzione altimetrica (aiuto)
Corine Land Cover
Piramide delle età
 
Regioni limitrofi NUTS-3
Belluno, Bolzano/Bozen, Brescia, Sondrio, Verona, Vicenza
 
Diagrammi climatici di Walther-Lieth
Careser (Diga) (2600 m): ø -0.5 °C / Σ 903mm
Lavarone (1171 m): ø 7.9 °C / Σ 1319mm
Passo Mendola (1360 m): ø 7.3 °C / Σ 914mm
Passo Tonale (1850 m): ø 4.3 °C / Σ 1223mm
Rovereto (210 m): ø 13.0 °C / Σ 981mm
S.Martino di Castrozza (1444 m): ø 7.0 °C / Σ 1360mm
Tione (Centrale) (556 m): ø 10.8 °C / Σ 1265mm
Torbole (70 m): ø 11.5 °C / Σ 950mm
Trento (Roncafort) (200 m): ø 12.0 °C / Σ 958mm
 

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Riva del Garda, Monte Calino (1.069m) e Cima Nanzone (1.132m) (©Lars Keller)
Dal retico "trent" (ted. Furt - guado) ha origine il nome di una delle più grandi province italiane, la Provincia Autonoma di Trento. L'intero Trentino giace completamente immerso nel territorio della Convenzione Alpina, circondato dalle province italiane di Bolzano/Bozen, Belluno, Vicenza, Verona, Brescia e Sondrio . Numerose vette e gruppi montuosi molto noti gli fanno da cornice: il Cevedale (3769m), Palon della Mare (3704m) o Punta San Matteo (3684m) nel Gruppo Ortles, i gruppi montuosi della Marmolada (3342m), Sella (3151m), Catinaccio (3002m), Latemar (2842m) e Lagorai (2772m) nelle Dolomiti, i gruppi di Presanella (3558m), Adamello (3554m), Care Alto (3462m) e del Brenta (3173m), la vetta più meridionale che supera i 3000 metri. La Valle dell'Adige (ted. Etschtal) attraversa la provincia di Trento da nord a sud, ad ovest si trovano la Val di Non, la Val di Sole e la Val Rendeva, ad est la Valle di Fassa, la Val di Fiemme, la Val Cadino e Val Sugana e a sud le Valli Giudicarie, come pure le due valli alpine più profonde, la Lagarina e la Val di Sarca. Tra i circa 300 laghi della provincia si trovano il lago di Caldonazzo, il lago di Molveno e quello di Santa Giustina, nonché il più famoso Lago di Garda. Un primo sguardo da Riva del Garda, in direzione della pianura padana lascia presagire che il panorama montano apparentemente interminabile debba aver fine, da qualche parte, al di là dell'orizzonte. La zona di Trento resta caratterizzata da ghiacciai eterni, pareti rocciose che si innalzano ripide, sassosi deserti, maestose caverne, piramidi di terra, valli incontaminate, torrenti zampillanti (l'Albola, il Brenta di Caldonazzo, il Ponale, il Sarca..) e fiumi come l'Adige, il Brenta, il Chiese..

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Sassolungo (3.181m), Dolomiti (©Archivio fotografico A.p.T. Val di Fassa, Nicola Angeli)
Le differenze di quota di oltre 3.500m nel punto maggiore comportano una forte variazione climatica, che interessa anche flora e fauna. Mentre sul lago di Garda, le miti temperature primaverili e il tepore estivo tipico del clima mediterraneo rendono possibile la crescita di olivi, mandorli e alberi di limone, nelle zone più alte l'inverno cede il passo solo per pochi giorni nell'anno, mantenendo in vita i ghiacciai eterni. Tra i diversi parchi nazionali, quello dell'Adamello-Brenta è il più esteso e il più ricco di preziosi tesori naturali: aceri, cornioli, noci, carpini e querce caratterizzano la zona boschiva; nelle zone montuose prosperano faggeti e boschi misti, tra i quali primeggiano abeti rossi, larici e cembri. Al di sopra dei 2.000m crescono alberi e arbusti nani come i rododendri e le azalee alpine; terreni calcarei ricchi di silicato danno vita a fiori alpini tra i quali stelle alpine e linnee, appartenenti alla famiglia delle caprifogliacee. Per quel che concerne la fauna della zona, lupi e orsi bruni meritano una nota particolare (per quanto riguarda la fauna del Parco Nazionale dello Stelvio cfr. Sondrio).

Resti di civiltà su palafitte intorno al Lago di Ledro rimandano alle primissime tracce di colonizzazione della provincia. La stessa città di Trento si sviluppò come insediamento retico e, a causa della sua posizione nella valle dell'Adige, subì influssi dai Veneziani, dagli Etruschi, dai Cimbri e dai Galli. Durante il I secolo a.C. giunsero i Romani, 600 anni più tardi i Barbari, gli Ostrogoti, i Longobardi e i Franchi. Durante il Sacro Romano Impero il Trentino cadde sotto il controllo al Ducato di Baviera, tuttavia il Vescovo di Trento ebbe ben presto la possibilità rifondare uno stato territoriale autonomo. Dal 1273 i Conti del Tirolo esercitarono una forte influenza sulla zona, fino a quando, intorno al 1363, il casato Asburgico non assunse il controllo sul territorio. Attraverso lotte sanguinose la zona passò, nel 1803, nelle mani degli austriaci e nel 1815 divenne ufficialmente parte del Tirolo. Anche il movimento irredentista mirava all'annessione della regione allo Stato Italiano, cosa che però avvenne solo dopo la Prima Guerra Mondiale. Anche a Trento, come alla vicina Bolzano/Bozen, nel 1948 fu riconosciuta l'autonomia.

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Valle dei Concei (©Lars Keller)

Moltissime competenze legislative dipendono direttamente dalla regione Trentino-Alto Adige, ovvero dalla Provincia autonoma di Trento: l'amministrazione regionale, pianificazione territoriale e urbanistica, il commercio, il turismo, l'edilizia pubblica, la protezione dell'ambiente, il traffico, il sistema scolastico o la polizia regionale. La lingua ufficiale è l'italiano, ma non da trascurare sono le minoranze linguistiche tedesche (i cimbri) nella Val Sugana e ladine nella Val di Fassa. Il Trentino è caratterizzato da una densità di popolazione piuttosto bassa (circa 80 ab./km2); di questi neanche 1/3 risiede nella città di Trento. La disoccupazione raggiunge a stento un invidiabile 3% (nel 2004); il mercato del lavoro offre occupazione prevalentemente nel settore terziario (commercio, riparazioni, campo immobiliare, informatica, ricerca, sanità e previdenza sociale, amministrazione pubblica, patrocini, hotel ed industria alberghiera, formazione, trasporti, magazzinaggio e comunicazioni). Il settore industriale gioca un ruolo decisamente secondario (edilizia, lavorazione dei metalli, costruzione di macchinari, generi alimentari e di conforto, fabbricazione di carta ed editoria, industria di trasformazione del legno, industria tessile e di abbigliamento). Dal punto di vista economico l'agricoltura, per lo più organizzata in cooperative, (come ad es. frutta - rinomata è la produzione di mele - verdura e prodotti caseari) non ha un ruolo fondamentale, ma imprime la sua impronta dal fondo della valle, fin sui pascoli più alti.

Queste premesse, come pure lo spiccato livello della qualità della vita rendono Trento uno dei luoghi con il maggior potenziale turistico degli ultimi tempi. Tra le maggiori stazioni sciistiche ricordiamo Canazei, Cavalese, Folgaria, Folgarida-Marilleva, Madonna di Campiglio, Moena, San Martino di Castrozza, Val di Sole e molte alte. Ma questo paradiso offre anche moltissime altre possibilità di sport montani, dalla mountain bike alle escursioni e alle arrampicate, fino al surf e alla barca a vela sul lago di Garda (Riva / Torbole). L'immensa eredità culturale dona innumerevoli opere di valore che meritano una visita come ad esempio le fortificazioni, i palazzi, i castelli, le chiese, i musei e i monumenti storici; molto sentite sono tutt'oggi le feste tradizionali, come il carnevale o la corsa degli asini "Paglio Raglio" nella Valle di Cembra. Nel capoluogo sorge il Duomo di San Vigilio (sede dell'assise durante la Controriforma della Chiesa Cattolica, tra il 1545 e il 1563), il Castello del Buonconsiglio (XIII secolo) e la Chiesa di Santa Maria Maggiore (1523).

Nei ristoranti vengono serviti i "canederli" che sono dei grandi gnocchi, il "patào", una zuppa di farina con crauti, gli "osèi scampadi", rotolini di carne o i crauti, una verdura salata servita con salsicce; nelle Alpi Giudicarie e nell'Alto Garda si consumano molta selvaggina e funghi. Tra gli oltre 70 vini DOC, si possono ricordare il Cladaro, il Casteller, il Sorni, il Toroldego, il Cabernet, lo Chardonnay, il Merlot, il Pinot, il Riesling, e il Tranimer.

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