Tirol Atlas Archive

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Regione NUTS-3 Treviso (Italia)

overview

Scheda segnaletica
Capoluogo: Treviso15m
Rilievo più alto: Monte Grappa1775m
Comuni95
Popolazione849355
Superficie2477 km²
Densità di popolazione343 Abitanti/km²
>> Scheda Dati Nuts-3
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Foto
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Grafici
Distribuzione altimetrica (aiuto)
Corine Land Cover
Piramide delle età
 
Regioni limitrofi NUTS-3
Belluno, Pordenone, Vicenza
 
Diagrammi climatici di Walther-Lieth
Istrana (45 m): ø 12.9 °C / Σ 949mm
 

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Piazza dei signori a Treviso (©Franco Scaramella)
Un grosso cartello di benvenuto, nei pressi della provincia di Treviso - il "giardino Venezia" - accoglie i visitatori con lo slogan: «Provincia di Treviso - se la vedi.. ti innamori» e questo pare essere proprio vero! Sul suo versante nord si trova il Monte Grappa (1775m), la vetta più meridionale delle Dolomiti e allo stesso tempo la cima più alta della regione; a est della valle del Piave si susseguono le Alpi Veneziane che, con il Colle Visentin, si ergono ancora una volta sino ai 1763m. Il Consiglio (1581m) costituisce il confine orientale della catena montuosa. La zona collinare dei Colli Asolani, Colli del Prosecco, Colli di Conegliano, Collalto e del Monte Montello alto 371m, con la sua nota forma di tartaruga, segna il confine della regione in direzione sud.

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Fiume Piave (©Lars Keller)
Oltre alla terra rossa altri fenomeni di tipo carsico (come doline e caverne) caratterizzano il paesaggio, mentre della foresta originaria si incontrano soltanto resti di betulle, carpini, castagni e querce millenarie. Nel sottobosco ci sono esemplari appartenenti ad un clima tipicamente freddo come anemoni di montagna o la rosa di Natale. Alla fauna particolarmente varia appartengono il pipistrello, l'ululone dal ventre giallo, la salamandra, il tritone crestato, il ramarro, il colubro liscio, l'orbettino, il saettone, il marasso e l'aspide, una enorme quantità di uccelli stanziali e migratori e alcuni roditori. La flora e la fauna tipiche dei prati umidi, delle zone paludose, delle foreste e delle macchie si aggiungono a quelle che popolano gli innumerevoli corsi d'acqua e i canali che attraversano la pianura trevigiana (cfr. Vicenza). I fiumi principali quali il Livenza, il Piave e il Sile (uno dei più lunghi corsi d'acqua carsico) scorrono tutti in direzione sud-est verso l'Adriatico. Il grande dislivello tra clima sub-tropicale e clima alpino è particolarmente evidente sul Monte Grappa: qui si ritrovano macchie mediterranee nelle valli, aceri, castagni, tigli, roverella, carpinella nei boschi di forra al di sopra nelle zone sub-montane, o frassini con prati magri, boschi di faggio misto con abeti rossi e bianchi, larici e cembri nelle zone montagnose più alte. Sulle vette è possibile incontrare rododendro, ginepro o pino mugo, nonché una ricchezza floristica arricchita da specie insolite: l'Iris Cengialti Ambrosi, come altre rarità endemiche.

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Rifugio Vittorio Veneto (©FAST Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia di Treviso - Fondo La Marca del 2000 - Foto Galifi)
Il nome Treviso deriva con grande probabilità da un gruppo etnico di area celtica, i Taurusci; un'altra ipotesi lo fa risalire all'etimo gallico trev- con il significato di villaggio di legno; Ter- e -visi ("i tra colli") è l'opzione di derivazione romana. Ad ogni modo "Tarvisum" è riconosciuta come municipio nel 49 a.C. Goti, Bizantini, Longobardi e Carolingi diedero senza dubbio l'avvio ad un positivo sviluppo della città e dell'entroterra, interrotti nella loro influenza soltanto da incursioni di Ungheri nel X sec. Fu proprio Federico Barbarossa a nominare la città un libero Comune, prima favorevole al Sacro Romano Impero, poi alleata alla Lega Lombarda, trovandosi così a combattere contro l'Imperatore. La trasformazione a "città dipinta", a "Marca gioiosa et amorosa" risale proprio al periodo cortese, durante il quale la città conobbe un periodo di vita gaudente e sfarzosa. Tra il XIII e il XIV sec. si alternarono diversi casati (da Romano, Guelfi e Ghibellini, Conti di Gorizia, Scaligeri, Visconti, ecc..) e il benessere e la stabilità tornarono finalmente con l'annessione alla Repubblica di Venezia nel 1389. Dopo essere stata per un po' sotto l'egida di Napoleone, la città passò all'Austria a partire dal 1813, finendo con il diventare parte del Regno di Italia nel 1866. Durante la prima Guerra Mondiale Treviso fu teatro di sanguinose battaglie con oltre 150.000 morti: il Monte Grappa è ricordato come uno degli scenari più tragici della storia, dove si scontrarono gli Alpini e gli Austriaci. Durante la seconda Guerra Mondiale Treviso fu vittima di un atroce bombardamento americano che distrusse il centro storico della città e fece migliaia di vittime.

Con i suoi 339 ab./km2 Treviso rende oggi la sua provincia una delle più densamente popolate d'Italia, che gode altresì di un bassissimo tasso di disoccupazione (circa il 4%, dati del 2004). Le industrie che creano maggiore occupazione sono l'edilizia, la branca tessile e l'abbigliamento, (la città è sede originaria di marchi quali Benetton, Sisley, nonché produttrice di scarponi da sci), costruzione di macchine e oggetti in metallo, industrie di lavorazione del legno, come pure produzione di apparecchi ottici ed elettrici. Tra i servizi maggiormente sviluppati nel terziario saltano agli occhi il commercio, le riparazioni, l'attività immobiliare, l'informatica, la ricerca, la sanità e i servizi sociali, l'istruzione, i trasporti, il magazzinaggio, la comunicazione, l'industria alberghiera e la ristorazione, come pure l'intermediazione monetaria e finanziaria.

Dal punto di vista turistico Treviso fa da fanalino di coda all'interno della regione Veneto, tuttavia con "la più alta qualità della vita in Italia" (secondo il quotidiano Italia Oggi), rende possibili vacanze rilassanti. Il tempo vola di fronte alla visita di città murarie (Treviso, Castelfranco Veneto, Vittorio Veneto), castelli (Susegana, Maser, Conegliano..) e fortificazioni (Ceneda, Oderzo..), ville (tra le altre una edificata da Palladio, cfr. Vicenza), palazzi e chiese, tutti edifici caratterizzati da una perfetta architettura risalente a otto epoche diverse; interessanti sono anche i tesori archeologici custoditi nelle rovine di Acetum, ad Asolo. Particolare attenzione meritano le terribili testimonianze del massacro avvenuto durante la prima Guerra Mondiale, presenti nei dintorni. Eventi sportivi di una certa rilevanza si svolgono nella zona collinare e montagnosa a nord della regione, dove in giornate particolarmente limpide, durante giri in bicicletta o passeggiate a piedi, è possibile far vagare lo sguardo fino alla laguna di Venezia e all'Adriatico. Sui fiumi si incontrano canoisti e altri amanti di sport acquatici. C'è anche chi, spingendo una pigra biglia con una certa flemma, si dedica al gioco tradizionale delle bocce. Grazie ai numerosissimi canali, la città di Treviso è detta anche "Città delle acque". Il Duomo (XII - XVI sec.), il Palazzo dei Trecento (XIII sec. ) e le case borghesi (XV - XVI sec.) sono senza dubbio meritevoli di una visita.

Nelle trattorie si dovrebbe assolutamente assaggiare almeno una volta il celeberrimo radicchio rosso, nonché altri piatti come risi e bisi (riso e piselli), pasta e fasioi (pasta e fagioli bianchi), sardee in saor (sardine nelle cipolle) o sopa coada (zuppa di piccione). Il tiramisù, un dolce che ha le sue origini proprio a Treviso, è oggi noto a livello mondiale, come pure i vini DOC Colli di Conegliano, Lison Pramaggiore, Montello e Colli Asolani, Piave e i diversi prosecchi della regione.

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