Regione NUTS-3 Brescia (Italia)
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Brescia, la provincia lombarda più vasta, presenta un paesaggio molto vario sia per altitudine che per morfologia: osservando il territorio da nord a sud si incontra per primo il massiccio ghiacciato dell'Adamello che raggiunge una altezza di oltre 3554 m (Monte Adamello / M. Fumo: 3418m, Corno Baitone: 3331m, M. Mandrone: 3281m); a seguire, attraverso la Val Camonica, si raggiungono vette comprese tra i 2500 e i 3000m (M. Re di Castello: 2891m, Cornonre di Blumone: 2830m, Concarena: 2549m); più a sud è presente una fascia montana degradante che funge da immaginario fil rouge tra i laghi Iseo, Idro e Garda e che scende dolcemente verso la Franciacorta, fino a costituire la pianura della provincia bresciana. Il forte scarto altimetrico di circa 3500m dà luogo ad una straordinaria molteplicità di aspetti faunistici e climatici, che inizia proprio dalle depressioni subtropicali caratterizzate da ricche macchie di oleandri, di olivi e alberi di agrumi. Il Parco dell'Adamello, ospita nei suoi 510km2 circa 1400 specie di preziose piante alpine. Dal fondovalle fin verso i 1000 metri di altitudine prosperano i boschi di latifoglie, costituiti da castagneti, carpinella, frassino comune, frassino maggiore, pioppo tremulo, betulla, acero di monte, ciliegio selvatico, olmo campestre, carpino bianco, accompagnati da biancospino, nocciolo e maggiociondolo. Nei luoghi più aridi è presente anche il pino silvestre, il rovere, la roverella e il faggio. Lungo i corsi d'acqua proliferano l'ontano biacno e quello nero, il salice bianco e quello rosso. Al di sopra dei 1000m compaiono le conifere, tra le quali gli abeti rossi con un ricco sottobosco di mirtilli e sassifraga. Il limite superiore del bosco di larici e cembri si aggira intorno ai 2000m, ma è possibile incontrare alberi solitari fino ad una altezza di 2350m. Oltre tale altitudine crescono arbusti nani, come l'ontano verde, il ginepro nano, il pino mugo, il rododendro ferrugineo e il rododendro irsuto. Al di là dei 2200m si estendono le praterie alpine adornate da Potentilla aurea, Campanula Barbata, Gentiana kochiana, Astantia Minor e trifoglio alpino. Superati i 2600m si apre il regno della flora alpina con acetosa soldanella, linaiola delle Alpi, margherita alpina o achillea nana. Alle 30 specie floreali endemiche appartengono la Primula daonensis (primula di Val Daone), la fritillaria delle Alpi meridionali e il tulipano selvatico. Tutto ciò è solo un accenno teso ad illustrare l'immenso valore del parco naturale. Altrettanto ricca sarebbe la descrizione della fauna che popola la zona, della quale - fatta eccezione per l'orso bruno - fa parte l'intera gamma di animali alpini (cfr. Parco Nazionale Stilfser Joch: Sondrio / Grigioni).
La leggenda narra che Ercole, nell'intento di fondare una nuova Troia, abbia dato vita a Brescia. Altre fonti parlano sia di Cidno, re della Liguria, che del popolo Etrusco, quali fondatori della città. Di certo documentato è l'ingresso dei Galli nel IV sec. a.C. e l'inizio dell'era romana nel 196 a.C., periodo in cui "Brixia" divenne importantissimo centro religioso. Il suo nome risale al lombardo "Brèsa" (roccia alta) e si riferisce alla roccaforte di origine romana sul colle Cidneo. Nel 452 d.C. la città fu invasa dagli Unni, seguiti dai Goti, dai Longobardi e dai Carolingi. Durante l'età comunale Brescia assunse un ruolo fondamentale all'interno della Lega Lombarda e in seguito fu dominata degli Scaligeri, dei Visconti e dei Veneziani. Lo stemma cittadino trova le sue radici nel periodo risorgimentale, quando la città ottenne l'appellativo di "Leonessa d'Italia", grazie alla rivolta contro l'invasore austriaco. Nel 1859 Brescia entrò a far parte del Regno d'Italia.
La popolazione della provincia è oggi soggetta al forte flusso migratorio che interessa l'intera regione lombarda, nonostante ciò l'andamento della regione resta complessivamente positivo. Grazie ad una popolazione piuttosto giovane (cfr. Bergamo / Como) e all'alta densità di circa 224 ab./km2 la regione è caratterizzata da un'occupazione positiva e dinamica (disoccupazione nel 2004: 3,5%); il mercato del lavoro è composto principalmente da attività del settore terziario (commercio e riparazioni, industria immobiliare, informatica e ricerca, sanità e servizi sociali, istruzione, trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, industria alberghiera e ristorazione, intermediazione monetaria e finanziaria ecc..). Anche l'industria è fortemente rappresentata nell'andamento economico regionale, sebbene abbia dovuto cedere il primato detenuto fino al 1990: settori fondamentali sono quelli della lavorazione di prodotti in metallo (tra gli altri, le armi), edilizia, costruzione di macchinari, industria tessile e di abbigliamento, costruzione di mezzi di trasporto, costruzione di strumenti elettrici, ottici, in gomma e in plastica). Degno di nota è il lavoro artigianale, apprezzabile in Valtrompia (cesellatura) e in Valcamonica (intaglio del legno). Le possibilità offerte dal turismo sono così varie e molteplici che sarebbe difficile incasellarle rigidamente in uno schema fisso, senza cadere nell'imprecisione. Durante l'intero corso dell'anno è possibile godere delle piste sciistiche presenti sul ghiacciaio della Presena, mentre in inverno gli appassionati della neve possono recarsi al Tonale e a Ponte di Legno (località più a valle, ma dove vi sono circa 30 impianti di risalita per oltre 80 km di piste), a Borno, S. Pietro Aprica, Gaver, Manivia e Collio-Pezzeda. In estate ci si può sfiziare con innumerevoli tragitti a piedi o in bicicletta, con percorsi in arrampicata, con surf e vela sui laghi di Idro e di Garda senza bisogno che le località necessitino di alcuna pubblicità, poiché regolarmente sommerse da un forte flusso turistico che riesce addirittura a conferire a posti estremamente affascinanti (come Limone o Gargnano) un tocco in più del semplice turismo di massa. Grande tranquillità si può godere sul lago d'Iseo, con la sua misteriosa Monte Isola, la più grande isola lacustre d'Europa. Molto frequentati dagli amanti della natura sono i parchi dell'Adamello, dello Stilfser Joch, dell'Alto Garda e quelli intorno ai principali corsi d'acqua Oglio, Mella e Chiese. Gli amanti della tradizione, invece, non dovrebbero assolutamente perdere i festeggiamenti patronali del 15 febbraio a Brescia che si svolgono intorno alla chiesa per i santi Faustino e Giovita. Il capoluogo di provincia resta quasi ingiustamente adombrato dai suoi dintorni noti al turismo, ciò a torto poiché, nonostante l'eccessiva edificazione, l'industrializzazione della periferia e la quasi totale distruzione risalente ai bombardamenti della II Guerra Mondiale, Brescia conserva intatto nel cuore della città vecchia il suo passato di oltre 2000 anni di storia. La semplicità è la nota caratterizzante della cucina bresciana, con i suoi piatti a base di polenta (cfr. Bergamo) o gli gnocchi di pane saltati in burro e salvia, piatti apparentemente facili da preparare a cui si possono accompagnare oltre 50 vini DOC, tra i quali il Botticino, il Capriano del Colle, le Terre di Franciacorta, il Garda, il Lugana o il San Martino della Battaglia. | |||||||||||||||||||