Regione NUTS-3 Verona (Italia)
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«Non c'è mondo per me aldilà delle mura di Verona: c'è solo purgatorio, c'è tortura, lo stesso inferno..» - queste le parole di Romeo nell'opera shakespeariana "Giulietta e Romeo". Tuttavia si consiglia al turista di scoprire l'intera provincia di Verona, lungo il fiume Adige, in direzione sud, tra il monte Baldo (2218m) e i monti Lessini (ad es. monte Zevola: 1976m, monte Castelberto: 1751m, ecc..) al di là delle colline coltivate a viti della Valpolicella, sù fino alle Valli Grandi Veronesi della pianura padana. Tipica della zona è la forte umidità dell'aria, dovuta all'estrema vicinanza all'adriatico, che contribuisce a mitigare le fredde temperature invernali, ma avvolge il Basso Veronese in una fitta nebbia e spesso provoca un'afa sgradevole durante i caldi mesi estivi. L'aria più secca raggiunge le zone alpine soprattutto grazie al Föhn, un vento che viene da nord, mentre i venti meridionali estivi (tra gli altri, lo scirocco) provocano un aumento delle precipitazioni soprattutto in altura. Sul Lago di Garda il clima diventa sub-tropicale (cfr. Brescia e Trento), dove nelle zone settentrionali soffiano venti piuttosto forti: il Peler, durante il mattino e l'Ora nel pomeriggio. Le pendici del monte Baldo, caratterizzato da una certa attività sismica, rappresentano un vero paradiso naturale per i biologi: rocce calcaree, tufi e basalti costituiscono un ambiente ideale per una ricca vegetazione che, grazie alla mancata glaciazione del quaternario, presenta esemplari appartenenti alle specie del terziario mitteleuropeo, alpino e mediterraneo. Boschi di leccio, coltivazioni di olivi, roverella - carpinella, faggi e abeti rossi costituiscono la vegetazione dalle zone più meridionali sino a quelle più alte. Nel parco regionale di Lessinia, ricco di formazioni calcaree, fioriscono splendide piante come bucaneve, cardi, genziane, zafferano e fiori ape. Al mondo animale appartengono camosci, marmotte, lupi e i consueti animali selvatici; l'aquila reale, diverse civette, picchi, esemplari di gallo cedrone, o il fagiano di monte rappresentano con onore l'avifauna. Molto diverse le condizioni nell'oasi del Busatello, nella parte meridionale della provincia: nonostante la fortissima antropizzazione abbia messo a rischio le zone circostanti, qui l'intervento dell'uomo ha salvato l'ecosistema; oggi l'oasi, sotto la cura del WWF, si conserva perfettamente paludosa e offre dimora a numerose specie avicole (tuffetto, tarabusino, cucù, usignolo di fiume, e il famigerato usignolo, reso immortale dalle parole di "Giulietta e Romeo"), a rettili, anfibi, pesci e insetti.
Fu proprio nelle caverne preistoriche e sulle palafitte erette sulle rive del Lago di Garda che si insediarono i primi abitanti dell'Italia. Intorno al I millennio a.C. gli Umbri attraversarono il territorio, seguiti dagli Etruschi (i Rezi, sulla sponda settentrionale del lago e i Toschi su quella occidentale), soppiantati a loro volta dai Galli Cenomani. Sul versante occidentale stanziavano invece i Veneti. Nella città di Verona, già colonia Romana nell'89 a.C., intorno al 290 d.C. fu costruito il secondo anfiteatro tutt'oggi meglio conservato. Nel 15 a.C. i Romani attraversarono il Lago di Garda, diretti a sconfiggere i Rezi a Trento e, in seguito alla costruzione di diverse strade, tra le quali la più importante fu la Claudia Augusta, promossero il commercio e lo sviluppo di dell'economia locale. Dal V sec. si succedettero diverse popolazioni nel domino della provincia: Unni, Ostrogoti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Nel X sec. la Marca di Verona fu affidata al ducato di Baviera e più tardi alla Corinzia. Verona divenne Comune nel 1136 e fu artefice dell'istituzione della Lega Lombarda. Gli Scaligeri regnarono dal 1260 al 1387, e dopo una breve interruzione dei Visconti di Milano, la città passò sotto il dominio di Venezia, la Serenissima, nel 1405. I successivi 400 anni furono periodo di massimo splendore, durante il quale fiorirono il tipico stile architettonico, coltivazioni di vigneti, olivi e frutta, produzione di seta, nonché un vero e proprio sistema commerciale complesso. Nel 1797 le truppe napoleoniche invasero la provincia, nel 1815 Verona entrò a far parte del Regno Lombardo Veneto sotto la guida dell'Austria, nel 1866 la città fu annessa al Regno d'Italia. Con oltre 275 ab./km2 oggi la provincia appartiene alle zone italiane con densità di popolazione sopra la media. Il tasso di disoccupazione è pari al 4,7% e oltre il 60% di lavoratori sono impiegati nei servizi, come commercio, riparazioni, industria immobiliare, informatica, ricerca, sanità e altri servizi sociali, trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, formazione, industria alberghiera e ristorazione, intermediazione monetaria e attività finanziarie. Il settore secondario offre occupazione nell'edilizia, nella produzione di alimenti e generi di conforto, lavorazione del metallo, costruzione di macchine, industria tessile e di abbigliamento, nonché industrie di lavorazione di tessuti e produzione di carta. Dal punto di vista turistico la provincia vive dello straripante turismo sul lago di Garda e di Verona, capoluogo di fama mondiale, come attrazione culturale e artistica; d'altro canto, però, restano del tutto ignote molte altre zone della regione. La stessa città di Verona, secondo la guida Baedeker, è "una delle più belle città del nord Italia", che attira l'attenzione su di sé grazie al suo centro storico di epoca romana medioevale, al festival operistico nell'Arena, ai teatri, ai musei, alle chiese e ai palazzi, nonché ai mercati e ad una delle più grandi fiere vinicole italiane. Nella provincia, inoltre, vi è la possibilità di praticare il surf, la vela, l'escursionismo, il trecking, il cicloturismo, il golf e l'equitazione. Gli sport invernali si praticano al meglio sul Monte Baldo, velocemente raggiungibile da Malcesine, grazie ad una moderna funivia. Una piccola zona sciistica si trova a San Giorgio di Chiesanova, mentre lo sci di fondo si può praticare sui monti Lessini. Dopo una corroborante attività sportiva ci si può ristorare con deliziose specialità enogastronoiche, tra cui segnaliamo lo stoccafisso (battuto con un pestello di legno, lasciato riposare per 2 giorni in acqua minerale e arrostito in un pinzimonio di olio e cipolla). Alla cucina tradizionale appartiene anche la polenta, il «porcello di latte alla vicentina» (un maialino farcito e cotto in forno), o il «capretto alle erbe» (un capretto steccato e cotto in forno). Condimenti orientaleggianti si trovano di frequente nei dolci e nelle torte (ad es. «Bussolai»). Non sarebbe saggio assaggiare tutti insieme i 58 vini DOC della regione, tra i quali il "Bardolino", il "Garda", il "Lessini", il "Laguna", il "Soave", il "Valdadige", il "Valpolicella"! | |||||||||||||||||||