Regione NUTS-3 Como (Italia)
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Quando si parla della provincia italiana di Como, i globetrotter più esperti si figurano dinanzi agli occhi pittoreschi paesaggi impreziositi da splendide passeggiate lungo le rive del Lago di Como, circondato da stupendi gruppi montuosi. La vicinanza con la Svizzera - dati i confini diretti con il Canton Grigioni e Ticino- si fa sentire un po' ovunque, farcita però dall'inconfondibile stile di vita e dalla peculiare gioia di vivere tipicamente italiani. La provincia di Como tocca le cime più alte nella sua parte settentrionale, con il Pizzo Paglia (2593m) e il Pizzo Ledu (2503m), mentre le restanti vette sono decisamente più dolci (Pizzo di Gino: 2245m / Monte Bregagno: 2107m / M. Calbiga: 1698m / M. S. Primo: 1686 / M. La Motta: 1515m / M. Palanzone: 1436m) e scendono gradatamente verso sud, in direzione delle zone collinari della provincia. Anche Lecco gode parzialmente del territorio del lago di Como, con le stesse caratteristiche fisiche e climatiche, poiché una vasta zona del lato occidentale del lago dalla caratteristica forma a Y rovesciata è di pertinenza della provincia di Lecco. Il lago si trova oggi in quello che un tempo era un bacino ghiacciato dell'Adda, che si estese durante l'ultima era glaciale. Ha una superficie di circa 145km2 e una lunghezza di 50 km ed è il terzo lago più esteso d'Italia, nonché uno dei più profondi d'Europa, con i suoi 410m di profondità. Il ramo di Como non ha affluenti, l'Adda infatti sfocia nel ramo di Lecco. Non si deve inoltre dimenticare che anche un terzo del lago di Lugano, per essere più precisi la sua estensione più settentrionale, fa parte della provincia di Como e contribuisce a mitigare la valle con un clima quasi mediterraneo. "Quant el Bisbin el ga el capel, qui de Com portèn l'umbrell", ovvero "quando il monte Bissino indossa un cappello, a Como pioverà di certo": così recita un detto dialettale, a confermare che in questa zona le precipitazioni sono tutt'altro che sconosciute. Quando inizia a piovere è meglio abbandonare la speranza che il tempo migliori a breve. Le poche ore di sole durante l'anno, però, riescono abbondantemente a compensare il frequente maltempo. (Vista la somiglianza di condizioni climatiche, eoliche, idrografiche e della vegetazione tra questa zona e quella della provincia di Lecco, si approfondiscano i suddetti aspetti, confrontando la sezione dedicata a quest'ultima. Lo stesso vale per il ramo di Lario.) Como, con i suoi 435 ab./km2 circa, è una delle province italiane maggiormente popolate, nonché una delle poche province lombarde in cui si verifica un certo afflusso di popolazione prevalentemente giovane (cfr. Bergamo e Brescia). Da ciò, dalla vicinanza alla città di Milano così come dalla forza economica dell'intera Lombardia, il mercato del lavoro di Como trae notevole profitto (appena il 3,4% di disoccupazione nel 2004). L'impiego nel settore terziario svolge un ruolo preponderante con attività quali il commercio, le riparazioni, l'industria immobiliare, l'informatica, la ricerca, la sanità e i servizi sociali, l'istruzione, i trasporti, il magazzinaggio, le comunicazioni, l'industria alberghiera e la ristorazione, le assicurazioni sociali e l'industria dell'abbigliamento, la difesa nazionale e la previdenza sociale, ecc. Una notevole fetta del valore aggiunto è data ancora oggi, come in passato, dall'industria (industria tessile e di abbigliamento, costruzioni, produzione di oggetti in metallo, altre industrie manifatturiere, fabbricazione di macchine, costruzione di strumenti elettrici e ottici, produzione di articoli in gomma e plastica, ecc..). I classici artigiani esercitano le loro attività ad altissimo livello (produttori di cravatte a Bellagio o gli ebanisti di Cantù), tanto da riuscire ancora ad affermare le loro qualità, nonostante l'apertura negli ultimi anni di monumentali centri commerciali. Non da meno, anche il turismo occupa un ruolo centrale nell'economia regionale e non soltanto sulle rive del lago. Chi sosta a Milano per un po' non dovrebbe perdere l'opportunità di vistare la cittadina di Como, distante solo 45 km. Occorre superare la zona commerciale e i pochi palazzi di bell'aspetto della periferia, per raggiungere il caratteristico centro storico che dà sul lago. Ciò che rimane all'interno delle antiche mura conserva l'impronta di epoca romana, con vicoletti squadrati e incantevoli piazzette. Tra i monumenti che meritano una visita sono annoverati la Chiesa di San Fedele (XII sec.), il Duomo (1396-1744), l'edificio dove risiede l'amministrazione comunale, il Broletto, la torre della città e il municipio che sovrasta un porticato (XII-XIII sec.). Lì dove un tempo sorgeva il porto commerciale, proprio su Piazza Cavour, sorge oggi un attracco per lussuosi traghetti, circondato da caffetterie e negozi molto esclusivi, destinati a visitatori d'elite. Se si desiderasse sfuggire alla confusione, è consigliabile prendere la funicolare che sale a Brunate, un paesino montano molto romantico che offre uno splendido panorama sul lago e sulla città. Nel primissimo XIIX sec., con il fiorire dell'industria tessile e della seta, Como fu protagonista di un vero e proprio miracolo economico, facendo conquistare fama mondiale alla "pura seta di Como". Le specialità culinarie locali si dividono in tre gruppi: sulle rive del lago si preferiscono naturalmente piatti a base di pesce, quali il persico, la tinca, la trota o la cheppia (cfr. Lecco), mentre nell'entroterra sono servite principalmente pietanze più rustiche come pizze di verdure, sformati, souffles, sfoglie ripiene, piatti piccanti a base di carne accompagnati da verdure; in montagna si preferiscono purè di patate, flan, piatti con funghi e riso, tagliatelle o lumache cotte. Come diversivi sportivi la provincia offre la possibilità di effettuare sci di fondo a Castiglione d'Intelvi, Lanzo d'Intelvi, Monte San Primo, Pellio Intelvi e Piano Rancio. In estate, insieme al costume da bagno e all'attrezzatura per sport acquatici, è consigliabile aggiungere al proprio bagaglio scarpe da trekking e da escursione e mountain-bike. Tra le attrazioni più folkloristiche non si deve assolutamente perdere il Palio del Baradello, una lotta a tre con cavalli e cavalieri, che affonda le sue radici nel lontano 1159. Gli amanti del gioco d'azzardo si possono dirigere verso la cittadina svizzera di Ticino di soli duemila abitanti nell'enclave italiano Campione d'Italia, nel mezzo della costa orientale del lago di Lugano, dove sorge un casinò. Sorprendentemente qui si paga in franchi, le auto della polizia hanno targhe svizzere e la rete telefonica appartiene alla Confederazione, mentre invece per il codice postale si può scegliere tra CH-6911 e I-22060! | |||||||||||||||||||