Regione NUTS-3 Lecco (Italia)
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Dove si trova il lago più profondo, il fiume più corto e il comune più piccolo d'Europa? La pubblicità turistica di "Lario Online" dà una risposta che non lascia dubbi (sebbene ciò non significhi che sia assolutamente corretta): a Lecco! Ci si riferisce, infatti, al Lago di Como, con i suoi 410m di profondità, al Fiumelatte, lungo appena 250m nel cui letto scorre dell'acqua solo durante l'estate e al comune di Morterone, con i suoi soli 29 abitanti. È facile accorgersi che questo territorio appartiene effettivamente alla provincia più piccola delle Alpi, ma il luogo e la gente che lo popola hanno comunque in serbo una serie di sorprese per i visitatori. Da un punto di vista naturale la zona vive del contrasto tra il lago e le montagne. Il lago risale all'era glaciale, durante la quale si è creato quello splendido paesaggio lacustre di cui si può godere oggi, proprio davanti al Lago di Como. Il terzo lago più esteso d'Italia (cfr. Como), caratterizzato dalla sua insolita forma a Y rovesciata, senza alcuna modestia viene chiamato Lago di Lecco dagli abitanti di quest'ultima! Il fiume Adda attraversa il Lago di Como e segna i confini della provincia di Lecco, dal punto in cui si versa nel lago, fino al Lago di Garlatte, dopo un tratto in cui scorre nuovamente come fiume. Oltre ad altri laghi, rilevanti sono anche i fiumi Marrone e Pioverna e le loro valli, Val Varone e Val Sassina. L'intera zona della provincia appartiene al bacino idrografico del Po. Lungo il lago si inarcano i massicci montuosi delle Alpi Orobie (cfr. Bergamo) fino ad un'altezza di 2609m (Monte Legnone / Pizzo dei Tre Signori: 2554m / Zuccone Campelli: 2519m / Pizzo Alto: 2512m / Grigna Settentrionale: 2409m), verso sud l'altitudine delle vette diminuisce (Monte Serrada: 1875m / Monte Albenza: 1394m), fino a raggiungere altezze collinari. Più a nord, protetta dai gelidi venti grazie alla presenza delle Alpi Centrali, la regione gode anche dell'influsso dell'enorme superficie del Lago di Como. Qui il clima è per lo più mite, al contrario sulle Prealpi gli sbalzi termici sono molto frequenti e le precipitazioni sono massicce. I professionisti della vela conoscono bene i repentini mutamenti delle correnti, dovuti alla posizione del lago e alla vicinanza delle numerose valli limitrofe, nonché le improvvise raffiche di vento che mutano istantaneamente lo specchio d'acqua in un paradiso di spruzzi e onde ideale. La vegetazione spontanea e le splendide aiuole fiorite create dall'uomo adornano le rive in un vero e proprio trionfo mediterraneo di colori, con cipressi, lauri, magnolie e palme. Un po' più sù c'è invece la zona dei castagni, dei salici e altri tipici esemplari alpini.
Già nell'era preistorica Lecco era popolata come asse di collegamento tra la pianura padana e le regioni più settentrionali. Ai Galli si susseguirono i Romani, i Barbari, i Longobardi, i Carolingi, poi fu la volta dei comuni Lombardi e dei casati nobiliari dei Visconti e degli Sforza. La provincia fu dominata in seguito dagli Spagnoli, dagli Austriaci che lasciarono solo temporaneamente il potere ai Francesi; durante il dominio austriaco la città insorse e il territorio divenne prima parte del Regno d'Italia, poi dello Stato Italiano. Un proverbio recita "Qui de Lecch quand nassen invece de fa 'oè 'oè disèn 'danè 'danè", ossia "gli abitanti di Lecco sono dei grandi lavoratori ": è infatti vero che Lecco si sviluppò prestissimo come centro di commercio e affari. I ricchi cesellatori portarono al massimo splendore l'industria metallurgica; i costanti, affidabili e quotidiani venti Tivano e Breva facilitarono i trasporti sulle imbarcazioni a vela. E così a tutt'oggi Lecco resta la provincia lombarda più popolosa (395 ab./km2), nella quale è l'industria a dare il contributo maggiore nella creazione del valore aggiunto, creando grande occupazione (tra gli altri nel settore di fabbricazione di prodotti in metallo, edilizia, costruzione di macchinari, industria tessile e dell'abbigliamento, costruzione di strumenti ottici ed elettrici, industria alimentare e produzione di generi di conforto, produzione di oggetti in gomma e plastica, ecc..). Anche per quanto concerne la provincia di Lecco il settore terziario è in netto sviluppo (commercio e riparazioni, campo immobiliare, informatica e ricerca, sanità e servizi sociali, istruzione, trasporti, magazzinaggio e comunicazione, servizi alberghieri e ristorazione, intermediazione monetaria e finanziaria, ecc..). Il reddito annuo pro-capite nazionale è intorno a 23.815 €, al di sotto della media lombarda (27.667 €), ma nettamente al di sopra della media nazionale (21.582 €). Qui si può ancora godere del più basso tasso di disoccupazione in Italia (2,7% dati del 2004), purtroppo in aumento. In realtà in tutta la provincia di Lecco purtroppo il rovescio della medaglia è rappresentato da una fortissima industrializzazione che deturpa il territorio naturale. Non si deve tralasciare il vero talento dei tradizionali artigiani, i quali ad esempio in Val Sassina e in Val Premana realizzano oggetti da taglio, come coltelli, forbici, ecc.. Tra le maggiori attrazioni turistiche si possono annoverare accanto alle passeggiate lungo le rive del Lago di Como i numerosi musei, le chiese, i castelli e le fortificazioni e naturalmente anche i gruppi montuosi che si stagliano sullo sfondo. Nel Gruppo delle Grigne, ad esempio, è possibile effettuare escursioni o arrampicate tra rocce dolomitiche e da ogni angolo di queste vette è possibile scorgere lo splendido specchio del lago che si trova al di sotto. Massi erratici sono presenti su tutto il territorio, anche lungo il famoso "Sentiero degli Olivi". In zona esiste anche la possibilità, seppur ridotta, di effettuare sport invernali nelle piccole località sciistiche di Alpe Giumello, Piani d'Erna, Piani di Bobbio e Valtorta, Pian delle Betulle ed Esino-Cainallo. Chi volesse conoscere la cucina locale in tutte le sue sfumature, deve dividerla in tre settori: alle specialità lacustri appartengono naturalmente diversi piatti a base di pesce (tra i quali il misultitt, agoni essiccati per mesi, le cui interiora vengono poi usate per altre specialità come la curadura); in montagna ricorrono i piatti a base di polenta (taragna o vuncia); nelle zone più meridionali si ritrova il gusto della cucina milanese e lì è possibile degustare vini regionali come il bianco Montevecchia. Inequivocabilmente legato a Lecco è il celeberrimo romanzo manzoniano "I Promessi Sposi", del 1827, di cui si raccomanda la lettura, passeggiando proprio sulle sponde del lago di Como. | |||||||||||||||||||