Tirol Atlas Archive

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Regione NUTS-3 Torino (Italia)

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Scheda segnaletica
Capoluogo: Torino239m
Rilievo più alto: Gran Paradiso4061m
Comuni315
Popolazione2242775
Superficie6830 km²
Densità di popolazione328 Abitanti/km²
>> Scheda Dati Nuts-3
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Foto
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Grafici
Distribuzione altimetrica (aiuto)
Corine Land Cover
Piramide delle età
 
Regioni limitrofi NUTS-3
Biella, Cuneo, Hautes-Alpes, Savoie, Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, Vercelli
 
Diagrammi climatici di Walther-Lieth
Ceresole Reale (1600 m): ø 4.3 °C / Σ 1061mm
Ivrea (267 m): ø 12.5 °C / Σ 1052mm
Luserna S.Giovanni (476 m): ø 10.9 °C / Σ 1229mm
Moncalieri (225 m): ø 13.2 °C / Σ 680mm
Torino (238 m): ø 13.1 °C / Σ 869mm
Usseglio (1265 m): ø 5.1 °C / Σ 1096mm
 

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Torino e Mole Antonelliana (©Gianluca Garelli)
Torino costituisce la provincia più importante del Piemonte, ospita importantissime industrie e agenzie di servizi e con i suoi 2,1 mil. complessivamente e 327 ab./km2 è il capoluogo della regione. Dal punto di vista geografico la provincia di Torino è morfologicamente divisa secondo i tre tipi di paesaggio: montagna, collina e pianura. Nei pressi della Pianura Padana, intorno al capoluogo, si trovano le zone di Cavalese-Vallinzano e di Montagnedoc. Il punto più alto della provincia si trova sul ghiacciaio del Gran Paradiso (4061m – per il Parco Nazionale cfr. Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste), ma senza dubbio godono di un fascino speciale anche le numerose vette delle Alpi Graie e Cozie (Úia di Ciamarella 3676m / Levanna Centrale 3619m / Punta Ramiere 3310m ecc...), e la Valle Locana, con il fiume Orco, la Val Grande, la Val di Ala, la Val di Viù (i cui fiumi sfociano nella Stura di Lanzo), la Valle di Susa, con la Dora Riparia, la Valle del Chisone, con il fiume omonimo, ecc.... I suddetti corsi d’acqua scorrono dalle cime più alte, attraversano le attigue zone collinari e raggiungono la Pianura Padana, di cui solo una stretta lingua taglia il territorio della provincia.

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Mura della Città Romano, Susa (©Michele D'Ottavio, Archivio digitalizzato della Regione Piemonte )
I più importanti Parchi Naturali si trovano tra le vette alpine e racchiudono una ricca flora: tra le specie di alberi più importanti si annoverano aceri, betulle, faggi, sorbi selvatici, tassi, castagni, pini silvestri, larici, abeti rossi, lecci, abeti bianchi, cembri e pioppi tremoli. Fiori e arbusti, per l’elevatissimo numero di specie presenti, non possono essere elencati singolarmente. La stessa cosa vale per la fauna, tra i cui esemplari sono rappresentati significative specie di uccelli (astore, civetta, aquila reale,…), rettili (colubri, ramarri, vipere,…) e mammiferi (esemplari tipici della fauna selvatica e alpina, ma anche mufloni, donnole, cinghiali,…). Dal punto di vista climatico, nella zona di Torno le temperature si attestano in media in estate intorno ai 22°C e in inverno intorno a 1°C (con un range che va da 37° di massima a –20° di minima), mentre in montagna i valori scendono notevolmente in relazione all’altitudine.

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Sestriere (©Maurizio Bagnasco )
Il nome del capoluogo e della provincia affonda le sue radici nel termine celtico-ligure Taurasia (dal celtico thor = montagne): il territorio, distrutto da Annibale nel 218 a.C., fu dichiarato di pertinenza della provincia Romana, denominata “Augusta Taurinorum”, nel 28 a.C.. A seguito della caduta dell’Impero Romano seguì una lunga fase di instabilità durante la quale si susseguirono violente orde di barbari, franchi, e numerosi marchesati. Alla breve parentesi di libero Comune, nel 1280 iniziò per la città la dominazione della casa Savoia. Emanuele Filiberto dichiarò Torino capoluogo del Ducato, decisione finalizzata a donare nuovo vigore culturale ed economico alla città. Tra il 1720 e il 1798 Torino fu capitale del Regno di Sardegna e Piemonte, fino a quando non venne occupata dai Francesi, il cui dominio si protrasse fino al 1814. Da allora nei Torinesi si sviluppò un forte desiderio di autonomia e di unità, tanto da condurre Torino nel 1861 a diventare capitale del Regno d’Italia per 4 anni.

Nel 1899 Giovanni Agnelli fondò la FIAT (che molti decenni più tardi incorporò anche la Lancia), che a tutt’oggi produce il 75% di autovetture di marchio italiano. La costruzione di mezzi di trasporto è fonte di occupazione per la maggior parte dei lavoratori del settore industriale, seguita dalla lavorazione dei metalli, dall’edilizia, dalla costruzione di macchinari, dalla produzione di apparecchi elettrici e ottici, di materiali di gomma e plastica (pneumatici Pirelli), e ancora dal settore alimentare e dei generi voluttuari (Martini, Lavazza); il settore secondario si mostra ampiamente diversificato. La provincia di Torino si attesta al terzo posto, dopo Milano e Roma, per reddito pro-capite su scala nazionale (24.384€). L’alto tasso di inquinamento atmosferico nella pianura risulta essere allarmante. Molto dibattuta è la questione inerente l’eventuale costruzione ad alto impatto ambientale di una tratta ad alta velocità, in direzione Grenoble, attraverso la Val di Susa, già fortemente gravata da un’unica autostrada molto trafficata. In occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 il centro cittadino è stato dotato di una migliore rete di trasporti pubblici, a cui si è aggiunta la prima metropolitana della città.

I Giochi Olimpici non hanno fatto altro che confermare la vocazione turistica dell’intera provincia. La Valle di Susa e la Valle Pinerolese innevano, con gli oltre 1000 cannoni gli oltre 600 km di piste, nel contempo luoghi di vacanze invernali come il Sestriere hanno fama mondiale. Tra le infinite possibilità di sport invernali (sci con elicottero, sci di fondo, tour con gli sci, arrampicate sui ghiacciai, giri in kayak, tour in mountain bike…) le valli non hanno fortunatamente ancora perso la loro connotazione naturale e la loro identità culturale, tant’è che castelli, fortificazioni, abbazie, chiese, musei e tradizioni ancora vive restano attrazioni tutte da scoprire in deliziosi paesini della provincia. Il capoluogo merita ovviamente una visita a sé: città che offre non solo periferie altamente industrializzate e notissime fiere (Salone dell’automobile e Fiera del libro), ma soprattutto punti di attrazione turistici di altissimo livello. Piazza Castello, il pullulante e vivissimo cuore di Torino, dà perfettamente l’idea dell’enorme potere della città sul Po. Le residenze dei Duchi di Savoia sono annoverate nel patrimonio mondiale dell’UNESCO. Sotto gli oltre 18 km di portici a colonne nella più estesa zona pedonale d’Europa, ci si imbatte facilmente in negozi di alta moda o trattorie tipiche, dove è possibile degustare specialità locali: ai primi piatti a base di pasta e di riso (pennette alla Valsusina, riso alla modalese) seguono portate di carne (carrè d'agnello con erbe di Provenza e rubatà del Chierese) e dessert (panna cotta alla menta di Pancalieri). Tra i vini DOC si ricordano Erbaluce di Caluso, Caluso Passito, Spumante Erbaluce, Nebbiolo Carema, Canadese, ma molto apprezzate sono anche le grappe e i distillati di fiori alpini o i vermut.

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