Regione NUTS-3 Biella (Italia)
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Biella è senza dubbio la più piccola provincia d'Italia. Nonostante ciò è méta di pellegrinaggio come "terra santa" per innumerevoli fedeli che si recano al Santuario San Giovanni d'Andorno o al Santuario di Oropa. Il Santuario di Santa Maria si trova in un anfiteatro naturale a 1.150m sul livello del mare, tra le Prealpi Biellesi. Nella parte settentrionale di questa zona si trovano le vette più alte della Provincia: Punta Tre Vescovi (2501m), Monte Cresto (2546m), Monte Mars (2600m), Colma di Mombarone (2371m) e Cima di Bo (2556m), da cui si gode una splendida vista sul massiccio del Monte Rosa (cfr. Vercelli / Verbano-Cusio-Ossola). A ovest si trova la zona collinare di origine morenica denominata Serra, ad est e a sud la pianura Padana coltivata a riso e mais. L' Oropa, il Cervo e l'Elvo sono i maggiori torrenti della regione, colpita purtroppo più volte da catastrofiche inondazioni. In un certo senso si può dire che Biella sia 'coccolata' dalla natura: a soli dieci minuti dal capoluogo c'è la Baraggia, quella che un tempo era la prateria, che con i suoi cespugli simili alla brughiera, ha ricoperto circa 40.000 ettari di superficie della provincia di Biella, Novara e Vercelli fino al XIX sec. Questa zona resta un ottimo habitat per insetti, anfibi e uccelli (la cicogna nera, la gru, ecc..). Nella Bessa si trovano specie tipiche della morena: qui, in mezzo detriti (massi e ciottoli) spostati dall'uomo durante la febbrile corsa all'oro avvenuta in un passato piuttosto remoto, si trovano una notevole varietà di specie vegetali. I fiori primaverili, i verdi prati alpini estivi e i variopinti boschi di latifoglie autunnali offrono uno spettacolo di disarmante bellezza nel Parco Burcina, posto un po' più in alto. A queste bellezze nell'Oasi Zegna si aggiungono castagni, ontani neri, frassini, noccioli e faggi, che contribuiscono a costituire uno straordinario tesoro naturale; nelle foreste di larici e di abeti rossi volano il picchio verde, l'astore e i falchi, tra ontani verdi e mirtilli scorazzano prunelle, cince more o galli forcelli. Aquile reali, pernici bianche, ermellini, cervi, cerbiatti, marmotte e camosci completano il quadro alpino. I primi insediamenti archeologici di cui c'è testimonianza nella Regione risalgono a radici liguri e celtiche. Proprio il capoluogo Biella ospita resti gallici e dell'età del bronzo. In due necropoli romane del I e del II sec. d.C. sono state rinvenuti inequivocabili reperti che testimoniano come Biella fosse già un importante centro cittadino. Il suo nome fu menzionato per la prima volta nell'826, quando la città col nome di Biella fu donata dall'Imperatore del Sacro Romano Impero al Conte Bosone ed, in fine, giunse alla Chiesa di Vercelli per mano di Carlo il Grosso, sotto il cui dominio restò per circa 400 anni. Verso la fine del XIV sec. diversi comuni biellesi caddero in mano sabauda e l'intero XV sec. fu caratterizzato da scontri tra la i Savoia e i Visconti, per il dominio delle terre biellesi. Il XVII secolo fu adombrato da ostilità con Francesi e Spagnoli e durante quasi tutto il XVIII secolo la città restò sotto il dominio della Francia. Nel 1859 Garibaldi liberò Biella dalle truppe austriache e la città fu annessa a Novara, cosa che le fece nuovamente perdere il titolo di provincia e di capoluogo. Nel 1927 Biella divenne provincia di Vercelli, e nel 1996 è tornata ad essere provincia autonoma. Grazie alla sua fortissima industrializzazione, avviatasi nel XIX sec., Biella ha conquistato l'appellativo di "Manchester d'Italia". Lungo i numerosissimi corsi d'acqua furono costruite moltissime fabbriche tessili filande, specie la zona tra Biella e Borgosesia (oggi Vercelli) divenne famosa come la "via della lana". Sebbene negli ultimi 15 anni vi siano stati grossi problemi e riduzioni nell'occupazione, l'offerta di lavoro nel settore tessile e nell'industria dell'abbigliamento resta superiore agli impieghi del terziario. Quest'ultimo sta registrando una forte crescita nel settore del commercio, delle riparazioni, dell'industria immobiliare, dell'informatica e della ricerca, come pure nel settore del credito e delle assicurazioni. La densità di popolazione (206 ab./km2), al terzo posto dopo Torino e Novara , è distribuita per il 75% in piccoli comuni biellesi con meno di 2.000 abitanti. Sebbene Biella disti soltanto un'ora di automobile da Torino, Milano o dal Lago Maggiore, resta comunque fuori dal circuito turistico dei centri a lei vicini. Abbiamo già descritto i suoi tesori naturali e le sue meravigliose chiese, ma la regione ha qualcosa da offrire anche agli sportivi appassionati: difatti gli oltre 200 km di sentieri montani attendono gli escursionisti sulla "Grande Traversata del Biellese", come pure sono disponibili tanti altri viottoli, percorsi di arrampicata, percorsi cicloturistici o campi da golf. In inverno si può godere di piste da sci alpino, sci di fondo e snowboard nelle zone di Oropa-Mucrone, Bielmonte e Bocchetto Sessera. Gli amanti dello sci d'acqua e del nuoto possono godere a pieno dell'incontaminato Lago Viverne, situato a sud della provincia. A Biella, ove sono ancora presenti forme di transumanza (pastorizia tradizionale con spostamenti stagionali di greggi di ovini), si possono gustare prodotti tipici derivati dal latte (ad es. la toma e il beddu) e dalla carne (ad es. la paletta biellese). Altre specialità locali sono la Pulenta Cunscia (polenta in casseruola), Ris an Cagnun (riso con salsa di pomodoro e burro fuso) o i Capunet (involtini di bietole o cavolfiore con zucchina o cipolla). Rinomata è l'acqua minerale Lauretana, così come l'eccellente birra Menabrea; non meno degni di nota sono i vini DOC Bramaterra, Canavese, Coste della Sesia, Erbaluce e Lessona. Sebbene Biella sia sede di grandi filande, cappellifici, fabbriche di carta e di mobili, nel centro cittadino il Battistero preromano del X secolo, il Duomo del 1402 e la Chiesa di San Sebastiano (del 1502) costituiscono per i visitatori delle perle nascoste. La funicolare porta sù nella pittoresca parte superiore della città, offrendo meravigliosi scorci sul centro cittadino e sull'intera provincia. | |||||||||||||||||||