Regione NUTS-3 Novara (Italia)
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La provincia piemontese di Novara tocca solo in alcune zone settentrionali il territorio della Convenzione Alpina e per questo le appartiene solo in una piccola porzione delle Alpi. Unicamente sulla vetta Montarone, che si trova tra il lago d'Orta e il lago Maggiore, l'altitudine raggiunge i 1591m. A sud, tra le Colline Novaresi, si snodano i famosi vigneti della provincia, a cui fanno seguito gli immensi campi della pianura padana. Il pittoresco lago d'Orta o lago Cusio, con i suoi quasi 18 km2 di superficie e 13 km di lunghezza, dona al territorio un clima davvero mite ed è l'unico lago dell'Italia settentrionale a non possedere affluenti verso sud (per il Lago Maggiore e altre informazioni sul clima cfr. Varese). I quattro fiumi principali Sesia, Agogna, Terdoppio e Ticino, confluiscono quasi parallelamente in direzione sud-orientale verso il Po. Dal punto di vista naturale è di particolare interesse il Parco Naturale del Monte Fenera, nei cui banchi calcarei dolomitici possono essere ammirati diversi fenomeni di carsismo (cfr. Notranjsko-kraska o Carso Interno). Accanto alle immense cavità naturali piene di stalattiti e stalagmiti si trovano terreni pianeggianti ricchi di foreste, tra le cui specie si individuano castagni, frassini, querce, betulle, aceri, pioppi tremuli, ciliegi selvatici, salici e sorbi montani, la robinia, per citare solo alcune tra le latifoglie più diffuse. Il nocciolo, il corniolo, il sambuco, il biancospino, il crespino ed il ligustro sono tra gli altri esemplari comuni. La particolarità della flora locale, che presenta anche specie molto rare, è dovuta alla variabilità delle correnti d'acqua nei torrenti, il cui letto si trasforma velocemente da asciutto rigagnolo ad potente corso d'acqua. Accanto agli esemplari più comuni della fauna montana come caprioli e conigli si incontrano il falco pellegrino, la poiana comune, il nibbio, la tortora, la rondine montana, il picchio rosso maggiore, il picchio muraiolo, il rampichino alpestre, la martora, il ghiro, la capinera, il toporagno, il ramarro, Bachennatter e la vipera.
L'antica Novara nacque su un sito fondato da Liguri, i quali come i loro successori, scelsero tale zona per la vicinanza al Ticino, un corso d'acqua facilmente navigabile anche durante il periodo estivo. L'aspetto rettangolare del capoluogo ebbe probabilmente origine sotto il dominio romano; la città durante il V sec. fu saccheggiata, ma non completamente distrutta, da incursioni di Goti e Unni. I Longobardi ne fecero un ducato, successivamente trasformato in contea da Carlo Magno. Furono i Franchi, nel XII sec., a ridurre l'allora Comune in cenere, così che la città fu annessa alla Lega Lombarda, prima di accettare spontaneamente la protezione dei Visconti e degli Sforza. Si susseguirono gli Asburgo e le truppe Napoleoniche e nel 1849, dopo la bruciante sconfitta di Bicocca ad opera del maresciallo Radetzky, il territorio passò in mani austriache. Così cominciò l'epoca del Risorgimento durante il quale fu sancita l'unità d'Italia. Il Conte di Cavour, con la sua forte personalità, svolse un ruolo cardine in questa fase storica, riuscendo ad avviare una riforma del sistema agricolo, grazie alla costruzione di canali di irrigazione per le risaie della regione. In seguito, con un plebiscito nell'Italia settentrionale, Vittorio Emanuele II fu proclamato primo Re d'Italia e Torino divenne la prima Capitale del nuovo Stato. Durante la II Guerra Mondiale i cittadini della Provincia mostrarono una forte resistenza al Fascismo e nel 1946, con il referendum che vide per la prima volta partecipare le donne al voto, grazie al suffragio universale, la popolazione di questa Provincia contribuì all'istituzione della Repubblica Italiana. La provincia di Novara colpisce per la sua densità demografica (264 ab./km2), una delle più alte tra le città del Piemonte, dovuta anche alla sua vicinanza agli agglomerati urbani di Milano e Torino. Il tasso di disoccupazione del 6,1% (dati 2004) è più alto che nel centro della regione, dove la quota degli impieghi nell'industria nei settori qui di seguito elencati è ancora considerevole: ingegneria meccanica, costruzioni, settore tessile e industria di abbigliamento, lavorazione dei metalli (produzione di rubinetterie), chimica e produzione di prodotti sintetici, industria alimentare, produzione di generi voluttuari e industria della carta. Il settore terziario crea un'offerta di occupazione pari al 60% , in cui le branche dominanti sono, in ordine crescente, il commercio e le riparazioni, il settore immobiliare, l'informatica e la ricerca, la salute e il assistenza sociale, l'istruzione, i trasporti, il magazzinaggio e la comunicazione, le strutture ricettive alberghiere e la ristorazione, le attività finanziare. Al turista che decide di visitare questa zona si raccomanda di non perdere i parchi naturali nei quali domina la natura più vera: la Valle del Ticino (una biosfera protetta dall'UNESCO, in cui si incontrano antichi mulini e vecchie fattorie), Lagoni di Mercurago (una zona collinare di morene nei pressi del lago Maggiore, ricca di stagni e paludi dall'alto valore biologico) o il Parco Baragge - Bessa - Brich Zumaglia - Mont Préve (per Baraggia cfr. Biella). Gli appassionati di cultura possono visitare il museo etnografico di Oleggio, il Castello dei sec. X/XI a Vespolate, o l'abbazia benedettina di San Nazzaro di Sesia, risalente all'XI sec. nei pressi di Biandrate. Nello stesso capoluogo di Novara, che secondo la guida Baedeker è "la più lombarda delle città piemontesi", meritano senza dubbio una visita il Battistero pre-cristiano (V sec.), il Castello Sforzesco (XIV sec.), la Chiesa di San Gaudenzio (il patrono protettore della città) con la sua cupola alta 121 metri (1577-1888) e il Duomo neoclassico di S. Maria Assunta (1863-69). I Novaresi si intendono anche di feste, per questo non si dovrebbero assolutamente perdere le numerose annuali sagre locali. A maggio, ad esempio, ha luogo la mostra-mercato del vino DOC a Ghemme, o la sagra degli asparagi a Landiona. Nelle trattorie e nei ristoranti si possono assaggiare ottime specialità, come il Salam d'la Duja (un salame di diversi tipi di carne, contenente un'alta percentuale di lardo e condito con spezie macerate nel vino), la Toma della Valsesia (un formaggio fresco appena stagionato), la Paniscia (una zuppa di verdure con salsiccia) o il Tapulon (carne di asino tritata cotta nel vino). Come degno accompagnamento si può scegliere tra i vini DOC Boca, Colline Novaresi, Fara o Sizzano. | |||||||||||||||||||