Regione NUTS-3 Verbano-Cusio-Ossola (Italia)
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"Uno scenario incantato, giardini variopinti e una cultura enogastronomica ricca di storia. Nella provincia piemontese di Verbano-Cusio-Ossola si fondono come in uno splendido dipinto ville, castelli, laghi e una flora dai vividi colori." Questa descrizione dell'Ufficio del turismo di VCO, per i conoscitori della provincia, non è affatto esagerata e la regione, che si estende dall'altopiano tra i 200m del Lago Maggiore e ai 4.633 m della vetta Dufour sul Monte Rosa, offre ai visitatori innumerevoli sorprese. VCO confina nella sua parte nord-occidentale con il cantone Svizzero Valais Valais/Wallis, a nord-est con il Canton Ticino, a sud-est con la provincia lombarda di Varese, a sud e a sud-ovest con le province piemontesi di Novara e Vercelli. Il primo nome della regione si rifà al Lago Maggiore/Lago Verbano, Cusio prende la sua origine dal Lago Cusio/Lago d'Orta e Ossola è l'abbreviazione della Val d'Ossola. Quest'ultimo è un complesso naturale dove convergono più valli (Antigorio, Introna, Anzasca, Bognaco, Severo, Divedro, Formazza, Grande, Vigezzo, Bassa e Alta Ossola), i cui corsi d'acqua confluiscono quasi tutti nel fiume principale, il Toce. Le vette sono tutte al di sopra dei 3.000 metri: il Monte Leone (3553m), il Blinnenhorn (3373m), Basodino (3272m), Helsenhorn (3272m), Ofenhorn (3235m), Bortelhorn (3195m), Corno di Faller (3128m) o Pizzo Quadro (3015m). Nel cuore della provincia si trova il più esteso parco naturale, il Parco Nazionale della Val Grande, la "zona selvaggia più estesa d'Italia", rappresentativa dal punto di vista della fauna e della flora per l'intera regione. Qui, nei bassipiani, crescono foreste di latifoglie con prevalenza di castagni, un po' più in alto si trovano faggi e ancora più su abeti bianchi e rossi. Nelle gole, particolarmente interessanti dal punto di vista ecologico, si trovano tassi, ontani, tigli e aceri. Ad altitudini più elevate gli arbusti sostituiscono gli alberi (rododendri, mirtilli) e si finisce con distese di verdi pascoli alpini e vegetazione rocciosa (aquilegia alpina o maggiore, arinca montana, genziana, campanula). Dal punto di vista della fauna, particolare rilevanza hanno l'aquila reale, il falco pellegrino, il gallo forcello, il gufo reale e picchi, camosci, cervi e caprioli, volpi, donnole, tassi, visoni, ghiri, topi selvatici. Dentro i corsi d'acqua e i torrenti Anza, Bogna, Cairasca, Isorno, Melezzo Occidentale, Ovesca, San Bernadino, ecc.. vivono trote e non è raro imbattersi in vipere e nella "ballerina bianca". Poiché la provincia è stata istituzionalizzata soltanto nel 1992, facendo prima parte della provincia di Novara (per informazioni storiche si prega di voler fare capo a suddetta città.) Oggi la provincia VCO ha una densità di popolazione straordinariamente bassa (72 ab./km2), ossia molto al di sotto della media piemontese nonché italiana; altrettanto bassa è l'urbanizzazione. Non al di sotto della media, invece, sono l'invecchiamento della popolazione, il tasso di disoccupazione e il reddito pro capite, fattori determinati dall'incremento della popolazione dovuto all'immigrazione costante. Il settore terziario copre oltre il 60% dell'offerta di lavoro: commercio, mercato immobiliare, informatica, ricerca, salute, servizi sociali, ristorazione e industria alberghiera, istruzione, trasporti, magazzinaggio e comunicazione costituiscono gli impieghi principali. Metallurgia ed edilizia dominano il settore secondario, seguiti da meccanica e industria di trasformazione dei non metalli. Importante è il ruolo delle numerose dighe presenti nelle valli, per la produzione di corrente elettrica. Le vie di comunicazione rivestono un ruolo fondamentale per il turismo nella Provincia. Alla riva subtropicale del lago Maggiore, definita anche "giardino d'Europa", si affiancano quelle del Ticino, di Varese e di Novara, non meno attraentei. Sulla riva occidentale del Lago, la più ricca per presenza di turisti, si trova il capoluogo Verbania. Qui si estendono i Giardini Botanici di Villa Taranto, dove si possono osservare 20.000 specie di piante da tutto il mondo. Nel braccio occidentale del lago tra Stresa e Pallanza, inoltre, le famosissime Isole Borromee, dette le "Perle del Lago", attendono i loro visitatori. L'Isola Bella appartiene alle più imponenti "opere d'arte di giardinaggio" del nostro pianeta, sull'Isola Madre il visitatore, giunto in barca, si trova immerso in un tipico parco di tipo inglese. Chi volesse godere dall'alto del panorama del Lago e dei monti circostanti, può ricorrere alla funicolare fin sul Monte Mottarone (cfr. Novara), sul quale in inverno è possibile sciare. Nella zona della Val d'Ossola non si riscontrano ancora - fortunatamente - i segni del turismo di massa. Nel nord si trovano la Val Antigorio, una strettissima valle montana con la chiesa parrocchiale di San Gaudenzio, e la Val Formazza, con le spettacolari cascate del Toce. Partendo da Domodossola, con il romantico e pittoresco trenino, si viaggia dal centro della valle in direzione est e si raggiunge nella Val Vigezzo, che viene spesso e volentieri definita la valle dei pittori, per dei suoi deliziosi panorami così spesso ritratti. Fino al Canton Vallese Valais/Wallis si aprono una lunga serie di piccole valli come la Valle Antrona, la Val Bognaco, nota per le sue terme e per l'acqua minerale e la Val Divedro. Al di là della Valle d'Anzasca si raggiunge la regione montuosa del Monte Rosa, uno dei massicci più imponenti delle Alpi. La parete orientale di oltre 2.000m di altezza costituisce il confine della valle e si lascia scalare solo da montanari esperti. Il Monte Rosa insiste per due terzi in territorio italiano e per il restante terzo in territorio svizzero (cfr. Vercelli); qui la vetta cristallina di Dufour, con i suoi 4.633 m è il punto più alto della Svizzera e la seconda vetta più alta d'Italia, dove raggiunge "solo" i 4.618m sul livello del mare. Nella Macugnaga si trova la zona sciistica più estesa della regione, con i suoi 37 km di piste tra i 1.200 e i 3.000 m; altre zone adatte a sport invernali sono sparse nella provincia. Degno di nota è il Parco dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Severo, inaugurato nel 1995, zona di origine del celeberrimo formaggio ossolano, specialità locale. | |||||||||||||||||||