Regione NUTS-3 Imperia (Italia)
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"Pietremare" caratterizzano la provincia di Imperia tra le Alpi Marittime francesi a ovest, Cuneo a nord, la ligure Savona a est e il mar mediterraneo a sud. Il monte Saccarello con i suoi 2200 m è la vetta più alta della Liguria e funge da spartiacque tra i fiumi Argentina (Liguria), Roia (Provenza e Liguria) Tanaro (Liguria e Piemonte). Quest'ultimo è l'unico fiume di Imperia che si versa nel Po, tutti gli altri confluiscono direttamente nel mar Ligure. Per lo più i corsi d'acqua della Liguria sono dei torrenti in secca durante una gran parte del periodo estivo. Dal torrente Imperio deriva il nome del capoluogo e dell'intera provincia. Dal punto di vista morfologico i fenomeni carsici dominano tutt'intorno la Cima di Piancavallo (1896 m - cfr. Notranjsko-kraska-Carso interno); e in particolare il passaggio degradante che va dalle Alpi Liguri, attraverso la regione collinare, fino a raggiungere le coste rocciose a strapiombo con le spiagge di ciottoli e di sabbia. L'unico lago è originato dal corso superiore del fiume Nevia, arginato artificialmente e dal quale si rifornisce l'acquedotto di San Remo. Dal punto di vista climatico la zona di Imperia si mostra subtropicale, con temperature medie dai 10°C a gennaio a 24°C a luglio e grazie anche alla protezione offerta dalla montagna le precipitazioni annuali sono piuttosto basse, tanto che in primavera ed autunno la media annuale scende fino a 1100 mm di acqua. I suddetti valori valgono soltanto per la costa e cambiano col variare dell'altitudine (con l'altitudine le temperature diminuiscono e le precipitazioni aumentano). In tutta la Liguria è presente una flora incredibilmente varia: oltre 3200 specie, a cui appartengono, fino ai 400 m sul livello del mare, macchie con ginestre, cisti, corbezzoli, lecci ed erbe aromatiche; fino a 800 si trovano i narcisi, i gigli, le orchidee, i pini, la roverella, il sorbo selvatico, e la betulla e al di sopra dei 2000 m, invece, sono presenti castagni, faggi, pini silvestri, larici, biancospini, l'erica e i pascoli alpini. Alcune specie sono tipiche della Provenza e dei Pirenei, ma fondamentalmente moltissime specie sono endemiche, come ad es. la campanula sabatia (it. campanula di Savona). L'uomo ha provveduto a dotare la zona di oleacee (alberi di ulivo), vitigni e castagni, alberi di agrumi e altre piantagioni da frutta, come pure palme e alberi di magnolie lungo la costa. Per la fauna, cfr. Savona.
Imperia, capoluogo di provincia, si colloca tra Oneglia e Porto Maurizio, le quali con la loro storia contrapposta, hanno contribuito alla sua nascita. Nel 1091 i Conti di Clavesana portarono all'apice la Repubblica di Porto Maurizio, che era stata per 100 anni sottomessa al potere di Genova. Nel 1200 scoppiò una guerra tra Oneglia e Porto Maurizio e i vescovi di Alberga vendettero la prima nel 1298 alla famiglia genovese dei Doria, che la cedettero a loro volta nel 1576 ai Savoia. Oneglia, diventata l'antagonista di Porto Maurizio, fu espugnata nel XVII sec. dagli Spagnoli, mentre la sua rivale fu sotto il dominio dapprima dei Piemontesi e quindi dei Franchi. Durante il periodo napoleonico Oneglia cadde in mano ai Savoia e Porto Maurizio in mano alla Sardegna. Finalmente nel 1861 Vittorio Emanuele II unificò l'intera Liguria sotto il Regno d'Italia, nel 1865 fu creata ufficialmente la provincia di Imperia. Nella cittadina nel 1923 fu costruito il municipio proprio tra le due cittadine contrapposte, cosa che diede fine alla lotta delle due località (per maggiori approfondimenti sulla storia della Liguria cfr. Savona). La densità di popolazione della provincia (ca. 187 ab./km2) è una delle più basse della Liguria; il 40% circa della popolazione vive nelle tre città più grandi Imperia, San Remo e Ventimiglia, il restante 60% vive in zone a rischio sismico medio alto. Il tasso di disoccupazione (9,2%, dati del 2004) costituisce un serio problema sociale. Tra tutte le province liguri Imperia detiene il primato dell'occupazione nell'agricoltura (raccolta di olive, fiori e viti), e le industrie di lavorazione di generi alimentari sono molto sviluppate. Anche l'industria edilizia offre molta occupazione; al contrario, il settore secondario è poco sviluppato. Particolarmente sviluppato è il settore terziario che offre impieghi nel commercio, nelle riparazioni, nel ramo immobiliare, nell'informatica, nella ricerca, nell'industria di ricezione alberghiera, nella sanità, nei servizi sociali, nell'amministrazione pubblica e nella difesa nazionale. Il turismo gioca per questa provincia un ruolo economico decisamente di rilievo, specie per alcune località poste sul mare, ove si trovano circa i ¾ delle strutture ricettive presenti in zona; solo ad Imperia sono presenti 350 hotel, di cui circa la metà è di categoria media, mentre solo alcuni sono alberghi di lusso. I villeggianti che popolano la zona sono quasi il doppio di quelli stranieri; tra le spiagge maggiormente frequentate (che offrono attività estive tipiche come i semplici bagni, ma anche qualcosa di più attivo come le immersioni) vi sono San Remo, Diano Marina, Bordighera e San Bartolomeo al Mare. Sempre più numerosi si stanno rivelando gli alloggi turistici di proprietà privata e un numero sempre crescente di ospiti sceglie di trascorrere le proprie vacanze in aziende agrituristiche che si trovano nelle zone montane. Qui si possono percorrere numerosi sentieri a piedi o a cavallo, vi sono percorsi cicloturistici per mountain-bilke, palestre di roccia per arrampicate o discese in kayak; a Monesi - l'unico centro sportivo invernale - si possono praticare sci alpino e sci di fondo. Sull'alta via dei monti liguri, che si estende da Ventimiglia a La Spezia, lungo antiche vie medioevali che collegano borghi antichi è possibile trascorrere ore indimenticabili, data la bellezza del posto. Il costante ampliamento dei parchi e delle riserve naturali di tutta la Liguria dimostra una particolare attenzione al turismo naturalistico. Tra le bellezze arcitettoniche dei luoghi vi è la più grande chiesa della Liguria, il Duomo di San Maurizio (1781-1832), ma non meno interessanti sono la chiesa di San Giovanni Battista (1739-1838), la città vecchia di Porto Maurizio, sulla collina del Paradiso e il museo dell'olivo. Nelle trattorie della zona, dove ancora oggi riecheggia la lingua dialettale, si può gustare la Piscialandrea, una pizza dedicata all'ammiraglio e uomo di stato Andrea Doria, le Curunete (fette di patate tagliate a forma di corona), specialità di pesce o piatti a base di verdura; tutte queste specialità possono essere accompagnate da gustosi vini DOC tra i quali il Vermentino, il Pigato, l'Ormeasco, lo Sciacchetrà o il Dolceacqua. | |||||||||||||||||||