Regione NUTS-3 Monaco (Monaco)
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Chi non conosce Monaco, il secondo Stato più piccolo del mondo, una piccola macchia di 2 km2 abitata dai ricchi della terra, tra le Alpi e il Mar Mediterraneo? Meno nota è invece l'appartenenza di questo Principato alla zona della Convenzione Alpina, il che lo rende a tutti gli effetti una regione alpina e che le sue vette più alte sul Chemin de Revoires raggiungono addirittura i 163m di altezza. Le case in altura e le vette dei monti sullo sfondo fanno parte della regione francese delle Alpi Marittime, in mezzo alle quali il Principato di Monaco è dolcemente adagiato. Con una densità di popolazione di 16.410/km2 - la più alta di tutta la terra!! - è doveroso fare un riferimento all'aspetto naturale della zona. Oggi è possibile visitare i resti della vegetazione un tempo qui oriunda, nei parchi del Principato: qui crescono ancora palme, carrubi, tamerici e altre piante sub-tropicali. Le Alpi Marittime fungono da riparo dal gelido maestrale e per questo il clima si presenta con valori invernali piuttosto miti (a gennaio, intorno ai 9°C) e temperature estive mediterranee (luglio e agosto, 23°C). La temperatura media annuale si attesta intorno a i 15°C, le precipitazioni si aggirano intorno ai 750mm all'anno. Le piogge aumentano a partire da settembre, raggiungono il loro picco massimo tra ottobre e novembre e ricominciano a diminuire intorno a maggio. L'estate è piuttosto secca, come è d'uopo per l'ambiente mediterraneo. Molto piacevoli si rivelano le circa 2600 ore di sole, per i rispettivi 300 giorni di sole all'anno. In origine furono i Liguri ad insediarsi nella zona per primi, ma il nome Monaco risale effettivamente ai Greci, i quali nel V sec. a. C. eressero un tempio in onore del dio Eracle "Monoikos" (it. 'lo straordinario'). I Romani conquistarono la colonia greca nel 122 a.C., soprannominandola "Herculis Monoeci portus". A partire dal V sec. d.C., con il susseguirsi di incursioni di barbari e pirati, come i Saraceni, la regione conobbe un periodo turbolento e sanguinoso. Nel 1191 Enrico VI, imperatore del Sacro Romano Impero, donò Monaco alla Repubblica di Genova; nel 1215 i Ghibellini crearono una roccaforte che Francesco Grimaldi, travestito da monaco, riuscì a conquistare nel 1297. Da quel momento i Grimaldi, tutt'oggi la famiglia reggente, poterono godere del protettorato Spagnolo, fino a quando nel 1641 Honoré II, per timore dell'occupazione spagnola, si volle assicurare la protezione francese. Dopo la fine dell'Impero napoleonico, a partire dal 1815, il nuovo Principato indipendente passò sotto il dominio del Regno di Sardegna, finché nel 1861 non tornò ad essere protettorato francese. Fu proprio con la Francia, nel 1865, che Monaco strinse un'unione doganale, mentre quella monetaria ebbe luogo solo nel 1925. Durante entrambi i conflitti mondiali Monaco riuscì a restare praticamente intatta, ma dovette pagare la sua presunta neutralità con la promessa al regime Nazionalsocialista tedesco di un eventuale appoggio in caso di necessità. Dal 1918 è valido un patto di difesa (rinnovato nel 2005), secondo il quale all'estinguersi della famiglia oggi regnante, il territorio passerà sotto l'egida della Francia, cosa che a tutt'oggi non è ancora accaduta. Il Parlamento ha ottenuto ulteriori diritti nella Costituzione del 1962. Nel 1865 fu inaugurato il Casinò, i cui guadagni sono esenti da tasse per i monegaschi e rendono del tutto sconosciute espressioni quali "imposta sul reddito", "imposta sull'incremento patrimoniale" e "imposta sull'incremento del capitale". Non c'è dunque da meravigliarsi che personalità dal forte potere finanziario - definiti 'evasori fiscali' dall'opinione pubblica - si sentano meravigliosamente al sicuro, dall'alto dei loro appartamenti con vista sul mare. È per questo che la piccola oasi è divenuta patria adottiva di cittadini di 125 nazioni, di cui il 40% viene dalla Francia, il 17% dall'Italia e soltanto il 19% è originario monegasco. La lingua ufficiale del paese è il francese, ma l'inglese e l'italiano sono lingue ugualmente molto diffuse. Lo Stato raccoglie proventi dalle tasse sulle transazioni economiche, dall'imposta sul valore aggiunto (IVA) e dalle tasse aziendali, nonché dai meno significanti, ma pur sempre effettivi introiti del Casinò, nel quale ai monegaschi non è consentito giocare! Altra attività redditizia è la filatelia, con l'acquisto di francobolli da parte degli appassionati a livello mondiale. La valuta ufficiale è l'Euro, il debito pubblico è praticamente inesistente, come pure la disoccupazione. Al contrario, per i circa 32.500 abitanti sono disponibili circa 32.000 impieghi, fenomeno che provoca un forte pendolarismo dal vicino Liechtenstein. Nelle zone industriali l'industria manifatturiera è particolarmente sviluppata soprattutto nella costruzione di strumenti di precisione, nelle tecniche di comunicazione, nell'industria di oggetti in plastica, nella produzione tessile, nell'industria alimentare e di generi di conforto, nella gioielleria artigianale e nei cantieri navali, tutte attività che creano circa un quarto della totalità dei posti di lavoro. Naturalmente è il settore dei servizi a dominare il mercato con il commercio, il turismo, le attività immobiliari, banche e previdenza, come sanità e servizi sociali. A causa della stretta interrelazione con la Francia, non esistono dati sul prodotto interno lordo. "Con l'aiuto di Dio" (detto monegasco, "Deo Juvante"), ma forse anche solo grazie all'uomo stesso, da piccolo porto di pescatori scoperto dagli Inglesi intorno al 1850, Monaco si è trasformata nella "Manhattan della Costa Azzurra", attirando oggi un numero di turisti davvero considerevole. Oltre a modernissimi hotel, ad attracchi per yacht e alla roulette del Casinò c'è molto di più da scoprire: a livello culturale, molto interessanti sono il Palazzo dei Principi (XIII - XVII sec.), la Cattedrale di San Nicola (XIX sec.), una grotta con stalattiti e stalagmiti risalente all'epoca preistorica, meravigliosi giardini (giardino Giapponese) e svariati musei (tra gli altri, il Museo Oceanografico). Le attività all'aperto si concentrano sul mare, sulla amatissima spiaggia di Lavrotto. Nel famosissimo Rally di Montecarlo (a proposito, un distretto e non il capoluogo!) e nel Gran-Prix di Formula 1 è consuetudine ammirare splendide autovetture sportive, mentre incredibili artisti volteggiano sotto il tendone del famosissimo Circo di Montecarlo. Diverse tradizioni cattoliche vengono osservate oggi come un tempo, per es. la Festa della Santa Patrona Protettrice Devota (il 27 gennaio) o la Processione del Venerdì Santo; nel giorno di festa nazionale (il 19 novembre) la città risplende di bianco e rosso, sotto i fuochi artificiali degli stessi colori. Nei tipici ristorantini della città vecchia viene servito lo "Stocafi" (baccalà cotto in salsa di pomodoro), ma specialità regionali si possono degustare anche in panifici, macellerie e mercatini: 'barbagiuan' (una sfoglia ripiena di riso e zucca), 'socca' (una crêpes di farina di ceci) o 'fougasse' (pasticceria con essenza di fiori d'arancio), per ricordarne solo alcune. | |||||||||||||||||||