Corine Land Cover 2000 - Colture permanenti
Poco più dell'1% della superficie del Tirolo è destinata a coltivazioni legnose agrarie, ovvero a superfici occupate per molti anni da alberi e cespugli. In Tirolo esse sono utilizzate principalmente per la viticoltura e la frutticoltura, che soprattutto nella Val d'Adige incontrano condizioni favorevoli. Per la diffusione delle coltivazioni legnose agrarie non solo i fattori naturali rivestono un ruolo essenziale, come conferma la mancanza di coltivazioni a nord del Brennero.
Almeno nella Valle dell'Inn la frutticoltura, infatti, potrebbe essere facilmente praticata. La frutticoltura e la viticoltura in Alto Adige hanno una tradizione centenaria. Prima la coltivazione si concentrava soprattutto sui pendii della Val d'Adige e della Valle Isarco. Dopo la bonifica dei terreni paludosi lungo le sponde dell'Adige, tuttavia, la superficie coltivabile fu sensibilmente ampliata. Sia la frutta che il vino sono ed erano destinate in prevalenza alle esportazioni agricole.
Nel corso del XX secolo la percentuale di coltivazioni legnose aumentò costantemente a favore della frutticoltura (soprattutto la melicoltura). Questo è riconducibile a due fattori: dapprima la perdita di una grande fetta del mercato di vendita del vino rosso, dopo che alla fine della Prima Guerra Mondiale l'Alto Adige fu diviso dall'Austria, ed in seguito la possibilità di praticare in particolare la melicoltura in modo sempre più intenso e redditizio, a tal punto che oggi la superficie coltivabile, destinata alla coltura della mela, è tre volte più estesa di quella utilizzata per la coltura della vite.
Angela Dittfurth