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"Un viaggio nella storia del Tirol"

Età della pietra da 2,5 milioni d'anni fa al 2000 a.C.

Si chiama così il periodo compreso tra la comparsa dell'uomo e l'inizio dell'età dei metalli attorno al 2000 a.C. Con la pietra e con grande ingegno gli uomini costruirono i loro primi manufatti, armi per la caccia e altri utensili per la vita di tutti i giorni. Si nutrivano di bacche e frutti o degli animali cacciati. Solo verso la fine dell'età della pietra gli uomini preistorici cominciarono a diventare sedentari e a praticare l'agricoltura.

Paleolitico da 2,5 milioni d'anni fa al 8000 a.C.

Foto: Amigdala del paleolitico (Stephan Holdermann) In quest'epoca gli uomini erano cacciatori e si cibavano di ciò che raccoglievano. Le grandi mutazioni climatiche produssero l'avvicendarsi di periodi caldi e di glaciazioni. A causa dell'avanzamento dei ghiacci, che ricoprirono le Alpi di una spessa crosta di ghiaccio, non erano ancora possibili insediamenti stabili.

Era glaciale fino al 8000 a.C.

Foto: Campo ghiacciato patagonico (Helmut Rott) Durante le glaciazioni molte parti dell'Europa e degli altri continenti erano ricoperti di ghiaccio. I ghiacciai si estendevano nelle valli alpine lasciando scoperte solo le vette delle montagne più alte. L'ultima glaciazione, detta Wurmiano, ebbe termine circa 10.000 anni fa.

Grotta di Tischofer ca. 28000 anni fa

Foto: Tischoferhöhle (Dr. Walter Leitner) Nella grotta di Tischofer presso Kufstein si sono ritrovate le prime tracce umane del territorio tirolese, tra cui scheletri, utensili e attrezzi per la caccia come punte di lance fatte con le ossa di orsi. I reperti risalenti a 30.000 anni fa sono conservati presso il Museo Regionale di Kufstein. La grotta in cui sono venuti alla luce è larga 20 m all'imboccatura, alta 8,5 m e si snoda per circa 40 metri.

Mesolitico dal 8000 al 5500 a.C.

In quest'epoca in seguito al riscaldamento del clima i ghiacciai iniziarono a ritirarsi. Gli uomini costruivano piccoli manufatti di selce muniti di manici di legno o di osso e caratterizzati da tipicheforme regolari.

Neolitico dal 5500 al 2000 a.C.

Foto: Lama di una scure, neolitico (Stephan Holdermann) Durante il Neolitico gli uomini cominciarono a diventare sedentari e a praticare l'agricoltura. Disboscarono le foreste, coltivarono i campi costruendo delle stabili dimore. Iniziarono anche ad allevare pecore, capre, maiali e bovini e a tenere animali domestici. Raffinarono la tecnica di costruzioni degli utensili e svilupparono nuove forme di vita e adattamento.

Ötzi, il cacciatore del Neolitico ca. 4000 a.C.

Foto: L'uomo venuto dal ghiaccio (Südtiroler Archäologiemuseum) Dopo la fine dell'ultima glaciazione, circa 10000 anni fa, l'uomo primitivo cominciò a insediarsi nel territorio tirolese. Uno di loro era certamente Ötzi, la mummia del Neolitico ritrovata nel 1991dopo ben 6000 anni tra i ghiacci del Tisenjoch/Passo di Tisa in Alto Adige. L'uomo dei ghiacci è oggi esposto in un'apposita cassa di vetro tenuta costantemente alla temperatura di -6° presso il Museo Archeologico di Bolzano. Le ricerche fatte sulla mummia hanno permesso di ricostruire la vita e lo stadio di sviluppo dell'uomo sul finire del Neolitico.
Foto: Ricostruzione del'uomo venuto dal ghiacio (Südtiroler Archäologiemuseum) Ötzi era alto 1,60 m, aveva circa 40 anni e un corpo muscoloso. Era vestito di pelli conciate e di un mantello fatto di fili di erba e pagliuzze. Gli oggetti che aveva con sé e che sono ancora ben conservati gli consentivano di sopravvivere per lunghi periodi lontano dal suo insediamento.
Foto: 1. Notizia sul ritrovamento dell'uomo venuto dal ghiccio nel quotidiano "Tiroler Tageszeitung" (Tiroler Tageszeitung) Un rapporto nel giornale "Tiroler Tageszeitung".

Età dei metalli dal 2000 all'anno 0

Attorno al 2000 a.C. i metalli erano il materiale più importante, tra essi in particolare il rame, che veniva già usato alla fine del Neolitico e in seguito venne lavorato in lega con lo stagno per trasformarlo in bronzo. L'età dei metalli si suddivide pertanto in età del bronzo ed età del ferro.

Età del bronzo dal 2000 al 900 a.C.

Foto: Utensile dell' età del bronzo (Stephan Holdermann) Col bronzo, una lega composta da circa 9 parti di rame e 1 parte di stagno gli uomini primitivi fabbricarono utensili per l'uso quotidiano, armi per cacciare ma anche gioielli. I due metalli erano oggetti di scambi e traffici, per esempio nella zona della Kelchalm presso Kitzbühel, nella Virgental del Tirolo orientale o nelle valli Aurina, Sarentina e d'Isarco in Alto Adige. Gli uomini penetrarono sempre più addentro nel territorio alpino fondando insediamenti di una certa grandezza, come nei pressi di Wattens o di Cortaccia.

Rame a partire dal 2000 a.C.

Il rame è un metallo importante e anche oggi se non ci fosse i cellulari, i telefoni, i computer, la corrente elettrica o l'automobile non funzionerebbero. Infatti sono i sottili filamenti di rame che convogliano l'energia elettrica. Ma anche le monete sono fatte di rame e tutti conoscono i tetti di rame, verde o rosso, che ricoprono le nostre case.

Stagno a partire dal 2000 a.C.

Lo stagno è un metallo tenero e di colore argenteo, che veniva mescolato al rame per produrre il bronzo. Oggiviene usato tra l'altro per fabbricare lattine e barattoli, per saldare o nei materiali daconfezione.

I Reti Attorno al 2000 a.C.

I Reti erano quelle popolazioni che colonizzarono l'arco alpino durante l'età dei metalli. Erano soprattutto agricoltori e artigiani, esperti nella lavorazione del vetro e dei metalli. Alla loro cultura si sovrappose in seguitoquella romana, ma ancor oggi in alcune vallate altoatesinesi parla il "retoromanzo", che viene detto anche "ladino".

Età del ferro dal 900 all'anno 0

Foto: Vista verso Grattenbergl (Zeindl) Nell'età del ferro nacquero le prime culture e la scrittura. Famosa è la cultura di Hallstatt, che fiorì in quel periodo. Il ferro, molto più resistente del bronzo, divenne il materiale più importante.

I Romani dal 15 a.C. al 476 d.C.

Foto: Imperio romano (Tirol  Atlas) Nel 15 a.C. Druso e Tiberio, figli adottivi dell'imperatore Augusto, conquistarono la regione alpina. Nonostante la resistenza delle genti qui stanziate riuscirono a penetrare fino al Danubio, assicurando quindi il collegamento più brevetra l'Alta Italia e il Reno. Le regioni sottomesse divennero province romane: la Provincia Retica a ovest della Zillertal e la Provincia Norica, che comprendeva l'attuale Bassa Valle dell'Inn, il Tirolo orientale e la Val Pusteria.
Foto: Famiglia romana (Römermuseum Mengen-Ennetach) La conquista romana significò per il territorio tirolese un lungo periodo di pace, di sviluppo economico e di grande cultura. La rete stradale venne ampliata, si fondarono nuove città e si introdusse un sistema monetario unitario e fiorì anche il commercio di tante merci. Dal 400 d.C. iniziarono le prime invasioni di popoli provenienti da nord e da occidente del continente europeo, dando così l'avvio al crollo dell'Impero Romano di Occidente, che cadde per mano di Odoacre, re degli Eruli, nel 476 d.C.

Strada romana dal 15 a.C. al 476 d.C.

Foto: Via romana - Lermoos (Gerd Balser) I Romani furono grandi costruttori di strade. Tracciarono delle importanti vie di transito per uomini e merci attraverso il loro impero, tra queste la più importante dell'arco alpino fu la Via Claudia Augusta, che collegava la costa adriatica con Augusta (attuale Augsburg) in Germania. Ancor oggi sono stati rinvenutinuovi resti della strada romana, nei pressi di Lermoos nel Tirolo o a Trento.
Fu l'imperatore Claudio che ordinò la costruzione della Via Claudia Augusta, di cui tuttavia non si conosce esattamente il decorso. Collegava la costa adriatica attraverso il Po con la Baviera meridionale e Augsburg (la romana Augusta), passando per i passi Resia e Fern. Nei secoli successivi la strada decadde di importanza e venne soppiantata dalla strada del Brennero.
Foto: Riproduzione di  una pietra miliare, Innsbruck  (Tirol  Atlas) Le strade imperiali erano larghe più di 5 metri e non avevano ripide pendenze, per permettere il passaggio delle truppe che andavano in guerra con tutto il loro equipaggiamento. Lungo i tracciati sorsero locande e stazioni per il cambio dei cavalli, i Romani crearono anche un sistema di uffici postali. Gli incroci e i punti importanti venivano segnalati da pietre miliari sulle quale era incisa anche la distanza della città più vicina.

Fondazione delle città dal 15 a.C. al 476 d.C.

Lungo le via principali i Romani fondarono delle città, come Aguntum presso Lienz, Veldidena (attuale quartiere di Wilten a Innsbruck) e Vipitenum (Vipiteno). Le città erano dotate di buone infrastrutture, avevano una piazza del mercato, terme e un sistema di canalizzazione, e persino le cantine. Oggi sono rimaste delle rovine, ma nei pressi degli antichi insediamenti ne sorsero degli altri, che mantennero nei secoli la loro importanza.
Foto: Aguntum terme (Cvuratorivm Pro Agvntvm) L'antico insediamento romano si trova nei pressi di Lienz nel Tirolo orientale. I resti della città romana, che fu attiva fino al VI secolo d.C. comprendono anche le grandi terme. Alcune abitazioni erano dotate di un riscaldamento a pavimento, come nelle case moderne.
Veldidena era un centro posto sulla strada romana che attraversava il Passo del Brennero. Nelle sue immediate vicinanze sorge oggi il quartiere di Wilten, uno dei tanti della città di Innsbruck. Dell'antico insediamento romano sono rimasti alcuni resti murari.

Lingua dal 15 a.C. al 476 d.C.

Quando i Romani conquistarono la zona alpina diffusero la loro lingua, il latino. Nel corso del tempo il latino si mescolò alle parlate locali e in tal modo nacque il retoromanzo. In alcune vallate dolomitiche attorno al gruppo del Sella si parla il ladino, che è una variante del retoromanzo.

Riviselchu Periodo della nascita di Cristo

Foto: Malles Venosta, la chiesa San Vito sulla collina di Traces (Dr. Hans Gschnitzer) Riviselchu è il primo tirolese di cui si conosca il nome. Visse ca. 2000 anni fa ed era il proprietario di un corno di cervo, che è stato ritrovato sul colle di Tarces in Alto Adige e sul quale incaratteri retici era inciso il suo nome. Si tratta quindi di una delle epigrafi più antiche del Tirolo.

Medioevo 476-1492

Foto: Vipiteno, il Castel Tasso (ORF, Landesstudio Tirol) E' l'epoca compresa tra l'inizio delle grandi invasioni di popoli provenienti dal Nordeuropa attorno al 400 d.C. e la scoperta dell'America. In questo lungo arco di tempo anche il Tirolo, la "terra tra i monti", in seguito a molte guerre ma anche a scambi di territori dovuti a matrimoni o eredità ha assunto le dimensioni attuali. Tutto è cominciato con la caduta dell'Impero romano d'Occidente nel 476 d.C. da parte dei Germani - come ti spieghiamo qui.

Germani e Regno dei Franchi V-XIII secolo

A partire dal 400 d.C. i Germani penetrarono nell'Impero romano d'Occidente. Nel territorio tirolese lasciarono tracce importanti popoli come i Longobardi, i Baiuvari e gli Alemanni. Essi fondarono insediamenti e alcuni toponimi ricordano ancora oggi gli antichi proprietari terrieri.
L'attuale Tirolo era colonizzato da diversi popoli germanici, come i Longobardi, i Baiuvari, gli Alemanni e i Franchi, tra cui si scatenarono lotte di predominio. Il paese era smembrato e il potere cambiava spesso. Nel 774 d.C. Carlo Magno fondò infine il Sacro Romano Impero di nazione germanica, che riunificò tutte le terre dell'Europa centro-occidentale.
Foto: Castel  Tirolo (Tirol Atlas) Il Regno dei Franchi era suddiviso in ducati, uno dei quali era il ducato di Baviera. I duchi bavaresi a loro volta divisero il territorio in circoscrizioni, che vennero rette da conti. In tal modo sorsero le "contee", una delle quali era il Tirolo. In seguito alla riforma dell'imperatore Ottone il Tirolo passò ai vescovi di Trento e Bressanone, che lo amministrarono senza tuttavia potervi esercitare la giurisdizione del sangue, di cui incaricano i loro avvocati. Questi ultimi provenivano da famiglie nobili o divennero tali grazie ai servigi compiuti presso i vescovi. Fra di loro si scatenarono delle lotte per la supremazia e infine furono i conti del Tirolo a imporsi.

Baiuvari a partire dal V secolo

I Bavaresi erano un popolo composto da diverse tribù germaniche e celtiche, come spiega anche la radice del nome "Baviera", che attualmente designa uno stato federato della Germania.
Foto: Bavaro nella camera sepolcrale (Museum Kipfenberg) I Baiuvari erano dei buoni artigiani. Costruirono spade di qualità e sapevano lavorare bene il metallo e il legno. Portavano semplici vesti di lino e di pelle, le cinture erano però adorne di belle guarnizioni in ferro e argento lavorato, alla cinta era appeso un lungo affilato pugnale detto "Sax". Conoscevano anche l'uso dell'arco e delle frecce, i guerrieri possedevano inoltre uno spadone e uno scudo di legno rivestito di cuoio.

Alemanni a partire dal V secolo

Foto: Castello del XIV secolo, Bachritterburg (Stephan Holdermann) Gli Alemanni sono una tribù germanica di cui non si conosce esattamente il luogo di origine, ma che si presume provenire dalla regione del fiume Elbe. Verso il V secolo si spostarono verso la Germania meridionale insediandosi nell'attuale Alsazia, in parti della Svizzera e più a est nella zona del fiume Lech. Ben presto furono sconfitti dai Franchi e inclusi da Carlo Magno nel suo Regno. Il loro dialetto è rimasto ancora in alcune regioni del Tirolo occidentale.

Chiesetta di S.Procolo V secolo

Foto: Naturno, il prezioso di San Procolo (Dr. Hans Gschnitzer) Al margine orientale della località di Naturno si trova la chiesetta di S. Procolo, che venne edificata nel V secolo d.C., in un'epoca in cui si credeva ancora in molti dei e il Cristianesimo aveva appena iniziato a diffondersi. La chiesetta ricorda appunto l'evangelizzazione di questa zona. Gli affreschi all'interno sono i più antichi del Tirolo, ma secondo la leggenda la chiesetta venne costruita da un gigante.

Mainardo II ca.1238-1295

Foto: Il sigillo di Mainardo II (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum) Il conte Mainardo II (ca.1238-1295) viene anche chiamato l' "artefice del Tirolo". Nel XIII secolo riuscì ad appianare le contese tra i vari signori territoriali. Era anche conte di Gorizia e Tirolo, unificò le terre tra i monti dandogli il nome di Tirolo, che deriva da quello del castello di famiglia nei pressi di Merano.
Foto: Etschkreuzer, Mainardo II (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum) Mainardo cercò di risollevare l'economia nel suo territorio servendosi dell'aiuto di cittadini e di contadini, che gli erano indispensabili per questo compito. Fondò la salina di Hall e borghi mercantili in cui fiorivano ricchi scambi commerciali, introdusse le prime banche, che in cambio di altipegni concedevano delle somme di denaro. Inoltre fece coniare delle monete note come "Adlergroschen" e "Etschkreuzer".
Foto: Stift Stams (Angela Dittfurth) Insieme alla moglie Mainardo fondò nel 1273 il monastero di Stams nell'Alta Valle dell'Inn, dove vennero sepolti tutti i regnanti tirolesi fino al XVI secolo. Oggi tra le mura dell'abbazia sono ospitati un liceo cattolico, un collegio e una scuola per assistenti sociali. Anche il Liceo dello sci e l'Accademia di pedagogia si trovano a Stams. L'abbazia possiede numerosi beni e terreni in tutto il Tirolo, come documentano molti stemmi.

Margherita "Boccalarga" 1318-1369

Margarethe "Maultasch" era la nipote di Mainardo II. Durante la sua reggenza (1335-1363) il Tirolo fu colpito da molte calamità: le cavallette distrussero i raccolti, i terremoti ele inondazioni distrussero i villaggi, la guerra e la peste mieterono vittime. Dopo la morte del marito e del figlio la sovrana cedette il suo regno al cognato duca Rodolfo IV d'Austria. Il Tirolo passò agli Asburgo e quindi all'Austria.
Maultasch (boccalarga) significa "donna cattiva". Margherita ebbe questo soprannome perché si era sposata in seconde nozze con un margravio della Casa di Wittelsbach, per punizione la Chiesa scomunicò tutto il paese e per molti anni in Tirolo era vietato celebrare la messa.

Federico IV 1382-1439

Foto: Federico IV, calcografia (Dominicus Custos) Il duca Federico IV d'Austria (1382-1439) prese il potere nel Tirolo nel 1406, ponendo così termine alle continue lotte tra la nobiltà tirolese. Venne aiutato dai cittadini e dai contadini, a cui concesse per riconoscimento alcuni poteri decisionali in campo politico.
Foto: Veduta di Innsbruck del sedicesimo secolo (Schwazer Bergbuch) Nel 1420 il duca Federico IV trasferì il governo da Merano a Innsbruck, che divenne la nuova capitale. Sotto il suo dominio iniziò l'estrazione del rame e dell'argento nelle miniere tra Schwaz e Jenbach e nella zona di Vipiteno.

"Federico dalle tasche vuote" 1382-1439

All'epoca di Federico la Chiesa era divisa da dispute interne, esistevano addirittura tre Papi. Quando furono costretti a dimettersi, Federico aiutò uno di loro a fuggire. L'Imperatore lo bandì, Federico perse i suoi domini e fu esiliato per 11 mesi a Costanza, poi riuscì a fuggire. Senza beni né aiuti girovagò per il paese, da cui il soprannome "Federico dalle tasche vuote". Ma i contadini e cittadini che gli erano rimasti fedeli lo aiutarono a riprendere il potere. Federico li ripagò con numerosi privilegi.

Sigismondo il Ricco ca.1427-1496

Foto: Schwaz nel 1556 (Schwazer Bergbuch) Sigismondo (ca.1427-1496) era il figlio di Federico IV e divenne principe del Tirolo alcuni anni dopo la morte del padre. Sotto il suo dominio il paese conobbe una rinascita economica, anche grazie alle miniere di rame e di argento, che fecero affluire denaro nella casse del regnante favorendo i commerci.
Foto: Innsbruck Hofburg (ORF, Landesstudio Tirol) Sigismondo fu un mecenate delle arti e delle scienze. Una delle sue passioni fu edificare castelli, tra cui Castel Firmianoe la Hofburg, la residenza imperiale di Innsbruck. Grazie all'argento delle miniere di Schwaz potè battere moneta e le sue monete d'argento vennero imitate in tutta l'Europa. Egli fece trasferire la zeccadei principi da Merano ad Hall.
Foto: Castel Sigmundskron (Andre Winter) Sigismondo era amato dal popolo nonostante dissipasse i suoi denari. Ma dopo aver iniziato una guerra contro Venezia, che precipitò il paese nei debiti, i suoi sudditi ne ebbero abbastanza e lo costrinsero a dimettersi. Nonavendo figli maschi come discendenza, gli successe il nipote Massimiliano.

Guldiner dalla fine del XV secolo

Foto: Castello Hasegg, Hall (ORF, Landesstudio Tirol) Conosci la Torre della Zecca ad Hall? Qui venne coniato per volere di Sigismondo, principe del Tirolo, il primo tallero d'argento di tutta l'Europa.
Foto: Guldiner, Hall (Münze Hall, Burg Hasegg) Queste monete sono i cosiddetti "talleri di Hall" ed erano famose in tutti i paesi allora conosciuti. Siccome il loro valore corrispondeva a quello del fiorino d'oro, vennero chiamati anch'essi "Guldiner". Oggi si coniano monete di questo tipo solo in occasioni particolari, come per esempio per i Giochi Olimpici invernali, che sono stati disputati ad Innsbruck nel 1964 e nel 1976.
Foto: Guldiner, Hall (Münze Hall, Burg Hasegg) Il nome "dollaro" deriva dal "tallero" di Hall, e forse che anche l'espressione "Heller und Pfennig" deriva dal termine "Haller Taler", nonostante ci siano anche altre teorie per spiegare l'origine di questi nomi.

Età moderna fine del XV secolo

L'età moderna inizia nel XV secolo, e precisamente nel 1492 con la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo. Altri fatti importanti che marcarono l'inizio della nuova epoca furono l'invenzione della stampa ad opera di Gutenberg e l'imporsi della concezione eliocentrica grazie agli studi di Galileo, secondo la quale il sole forma il centro del nostro universo e tutti i pianeti, terra compresa, girano attorno al sole. L'età moderna è tutto un fervore di nuove idee che influenzano ogni campo della vita edel sapere. Le tesi di Lutero portarono nel XVI secolo a una scisma all'interno della Chiesa; alla fine del XVIII secolo James Watt inventò la macchina a vapore rendendo possibile la nascita dell'industria moderna, mentre la Rivoluzione francese cambiò radicalmente la vita in tutto il continente. E quello che successe in quel periodo nel Tirolo puoi vederlo di seguito.

L'Imperatore Massimiliano I d'Asburgo 1459-1519

Foto: Massimiliano I d'Asburgo (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum) L'imperatore Massimiliano I (1459-1519) ingrandì il Tirolo ottenendo nel 1500 grazie a degli accordila Val Pusteria e il Tirolo orientale; alcuni anni dopo conquistò le città di Rattenberg, Kitzbühel e Kufstein. Soggiornava spesso nel Tirolo, dove si recava a caccia e a pesca.
Foto: Hofkirche, Innsbruck (Tirol  Atlas) Durante il suo periodo di regno a Innsbruck venne costruito ungrande arsenalee il Tirolo divenne un centro militare importante in tutta l'Europa. Inoltre Massimiliano I fece edificare il Tetto d'oro con le sue quasi 3000 tegole dorate, una delle attrazioni di Innsbruck. Nella Chiesa di corte, la Hofkirche, fece costruire la più grande cripta sepolcrale di tutto l'occidente, ma la sua tomba si trova a Wiener Neustadt.
Foto: Croce, Martinswand (Andreas Neumann) L'imperatore Massimiliano amava la caccia e per questo si recava spesso nel Tirolo. La leggenda narra che durante la caccia a dei camosci, si fosse perso nella Martinswand, una ripida parete rocciosa che sovrasta Zirl vicino a Innsbruck. Per tre giorni chiamò invano aiuto e solo al terzo giorno venne salvato da un ragazzino. L'imperatore era convinto di essere stato aiutato da un angelo e fece piantare una croce nel punto in cui era stato ritrovato. Ogni anno ritornò sul posto per ringraziare Iddio della grazia concessagli.

Chiesa di corte Edificata verso il 1556

Foto: "Schwarze Mander", Hofkirche Innsbruck (Tirol  Atlas) La Chiesa di corte venne fatta edificare nel 1556 da Ferdinando I. E'una delle attrazioni di Innsbruck per le bellissime statue di bronzo in grandezza naturale che raffigurano 28 rappresentanti storici e mitici degli Asburgo. Nelle intenzioni di Massimiliano che diede l'incarico di creare gli "uomini neri" esse dovevano proteggere il sepolcro imperialesu cui erano raffigurate le sue gesta e sottolineare in tal modo anche la sua importanza di regnante. La tomba di Massimiliano I rimase vuota e l'imperatore venne seppellito a Wiener Neustadt.

Arsenale fine del XV secolo

Foto: Arsenale (Zeughaus), Innsbruck (Tirol  Atlas) L'Arsenale la cui costruzione fu voluta da Massimiliano I fa oggi partedel Museo d'Arte Ferdinandeum che ospita importanti raccolte di storia tirolese. Nei mesi estivi nel grande cortile racchiuso dalle ali dell'edificio si svolgono delle rappresentazioni cinematografiche all'aperto.

Tetto d'oro Edificato verso il 1500

Foto: Tetto d'oro (Goldenes Dachl), Innsbruck (Tirol  Atlas) Il Tetto d'oro, il magnifico sporto che adorna la città vecchia di Innsbruck, venne fatto edificare dall'Imperatore Massimiliano dopo le sue nozze con la seconda moglie. Il nome dell'edificio deriva dalle quasi 3000 scandole di rame dorato che formano la copertura. Nell'edificio risiedevano un tempo i regnanti tirolesi.

Landlibell 23 giugno 1511

Foto: Tiroler Landlibell (1511) (Tiroler Landesarchiv) Sotto l'Imperatore Massimiliano I venne promulgato il 23 giugno 1511 il cosiddetto "Landlibell", un ordinamento che prescriveva il servizio di leva obbligatorio per gli uomini tra i 18 e i 60 anni in caso di guerra. Ogni abitante aveva il permesso di portare delle armi, da qui nacque in seguito anche l'usanza delle compagne degli Schützen (tiratori). Il principe aveva l'obbligo di mettere a disposizione armi pesanti, polvere e munizioni e di manutenere le fortificazioni poste ai confini del suo territorio. Nel Landlibell che rimase in vigore fino al 1918 vennero stabilite anche le libertà di cui godeva la popolazione tirolese.

Guerre rustiche prima metà del XVI secolo

Dopo la morte di Massimiliano I iniziarono i disordini e gli scontenti tra il popolo non solo a causa delle calamità naturali e della peste dilagante. Il nuovo principe Ferdinando I (1503-1564) aveva aumentato le tasseele imposte per poter pagare i debiti, il popolo dava la colpa della situazione agli odiati consiglieri spagnoli.
I contadini mal sopportavano la situazione sociale e ciò scatenò in tutto l'Impero delle rivolte contro l'autorità. Nel Tirolo furono capeggiate da Michael Gaismair. Nello stesso periodo in Germania si diffuse la dottrina di Lutero, che trovò moltissimi seguaci, soprattutto fra i minatori e gli artigiani.
Foto: Ordinamento per il paese, 1526 (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum) Dopo i primi successi iniziali le rivolte dei contadinivennero represse e Ferdinando I emanò unnuovo ordinamento per il paese. Il popolo vide diminuire i suoi diritti, mentre aumentarono quelli della Chiesa e della nobiltà.

Michael Gaismair 1490-1532

Michael Gaismair (1490-1532) era nato a Vipiteno. Figlio di un ricco contadino e proprietario di miniere, gli venne dette l'appellativo di "condottierodei contadini" o anche "principe dell'Isarco". Fu anche segretario del principe vescovo di Bressanone e venne a contatto con la miseria dei contadini. Allo scoppio della guerra rustica non esitò ad unirsi ai rivoltosi, ne assunse il comando e cercò alleati in tutta l'Europa.
Gaismair sognava una società in cui tutti gli uomini avessero gli stessi diritti. Il potere doveva essere nelle mani del popolo e il Vangelo alla base di tutte le leggi. Era importante che qualcuno si curasse dei poveri e degli ammalati, numerosissimi a quel tempo e senza alcun riconoscimento sociale o politico; erano considerati degli emarginati di cui nessuno si sentiva responsabile.
Gaismair aveva delle idee assai moderne per il suo tempo, manon era ben visto dai principi e per questo venne arrestato. Dopo la fuga nel 1532 venne preso e ucciso.

La nuova fede Martin Lutero (1483-1546)

Lutero (1483-1546) voleva riportare la religione alle sue vere radici cristiane, voleva riformarla. Fondò quindi una corrente religiosa, che oggi è conosciuta con nome di "Protestantesimo". Lutero conosceva bene i problemi del popolo e la sua dottrina trovò moltissimi seguaci.
All'epoca di Lutero e sulla scia della sua riforma nacque nel territorio tirolese la comunità degli Anabattisti guidata da Jakob Huter. Si chiamavano così perché rifiutavano il Battesimo per i bambini, che dovevano ricevere questo sacramento solo in età adulta. Rifiutavano anche la proprietà privata, mettevano tutto in comune ed erano contro la guerra.
La dottrina di Lutero trovò moltissimi seguaci anche nel Tirolo, soprattutto tra iminatori. Ma i luterani erano spesso soggetti a persecuzioni, molti di loro furono costretti a fuggire o vennero uccisi. Solo 250 anni più tardi l'Imperatore Giuseppe II avrebbe concesso alle comunità religiose non cattoliche di riunirsi e di esercitare liberamente il loro culto.

Tra guerra e pace 1532-1665

Le guerre rustiche erano passate ma nel popolo non era diminuita l'insofferenza. I signori cercavano di rinnovare la chiesa cattolica nei loro paesi, e per questo vennero fondati molti conventi e sorsero delle scuole dirette da ordine religiosi, tra cui si distinsero in particolare i Gesuiti.
Ferdinando II (1529-1595) fece di Innsbruck la residenza del regno e si mostrò inflessibile contro il movimento degli Anabattisti. A causa del suo lussuoso stile di vita e della sua passione di collezionista precipitò il paese nei debiti. Per sua moglie Philippine Welser fece costruire il bel Castello di Ambras nei pressi di Innsbruck.
Foto: Maximilian III, Duomo di Innsbruck (Tirol  Atlas) Solo Massimiliano III (1558-1618), nipote di Ferdinando, riuscì a estinguere tutti i debiti ed a ordinare le casse dello stato. E' conosciuto anche con l'appellativo "il Teutonico" e la sua tomba si trova nel Duomo di Innsbruck.
Foto: Jesuitenkirche (Dr. Hans Gschnitzer) Anche l'arciduca Leopoldo V (1586-1632) tenne una corte lussuosa e fece costruire molti edifici tra cui la Chiesa dei Gesuiti. A quell'epoca il paese doveva affrontare tante spese per la Guerra dei trent'anni che imperversava in tutta l'Europa. Dopo la sua morte salì al potere la moglie, l'italiana Claudia de' Medici.

"Guerra dei 30 anni" 1616-1648

Foto: Schwedenkapelle, Kirchberg (Fritz Fuchs) Tra il 1616 e il 1648 una serie di guerre coinvolse molti stati del continente europeo, per questo si parla anche di "Guerra dei 30 anni". Quella che inizialmente era una guerra di religione fu in realtà una guerra in cui tutti tentarono di imporre i propri interessi. Il Tirolo era minacciato dagli Svedesi, che giunti fino a Monaco si fermarono ai confini tirolesi. Secondo la leggenda arrivarono fino a Kirchberg dove tuttavia vennero ricacciati dai contadini. Ancor oggi la Cappella degli svedesi con lascritta "Fino a qui e non più avanti giunsero i cavalieri svedesi" ricorda quel tempo.

Il Castello di Ambras XVI secolo

Foto: Castel Ambras (KHM Schloss Ambras) A sud di Innsbruck su un pendio circondato dai boschi sorge il Castello di Ambras. In origine era una fortezza medioevale che l'arciduca Ferdinando II fece trasformare in un palazzo rinascimentale per sua moglie Philippine Welser. Composto da una parteresidenziale alta e bassa, dalla famosa "Sala spagnola" (oggi sala per concerti) e da ampi giardini, il castello è uno dei complessi più importanti di tutta l'Austria. Ferdinando, appassionato collezionista, vi fece ospitare le sue collezioni di oggetti curiosi e artistici di tutto il mondo, nacque così la "stanza delle meraviglie", il primo museo dell'epoca moderna. Oggi il Castello è di proprietà della repubblica austriaca e fa parte del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Il Tirolo sotto l'Austria 1665-1805

I principi tirolesi non ebbero eredi maschi, quindi il Tirolo passò alla Casa d'Austria. Il paese mantenne i suoi diritti speciali ma le numerose riforme non furono ben accette dalla popolazionea causa delle intromissioni statali. Fu un epoca di difficoltà economiche e di sovrappopolamento.

L'Imperatrice Maria Teresa 1717-1780

L'imperatrice Maria Teresa (1717-1780) era granduchessa d' Austria e regina di Boemia e Ungheria. Regnò con mano ferma e promosse molte riforme, uniformò le leggi, abolì i dazi all'interno delle province del suo regno favorendo così l'economia, ma fece anche regolare il corso dei fiumi, bonificando le paludi e dando così più terre ai contadini. Ebbe anche il merito di far abolire la tortura.
Tra le grande riforme promosse da Maria Teresa ci fu anche l'introduzione dell'obbligo scolastico. I bambini tra 6 e 12 anni dovevano frequentare le scuole elementari e venivano istruiti secondo un piano di insegnamento unitario. Ma molti genitori erano contrari perché avevano bisogno dei loro figli come manodopera per il lavoro dei campi.
Giuseppe II(1741-1790) era figlio di Maria Teresa. Come la madre anche lui si fece promotore di grandi riforme in tutto il regno. Diede maggiori diritti a contadini e soldati, costrinse la nobiltà e la Chiesa pagare le tasse, abolì la pena di morte ed eliminò anche la servitù della gleba. Per i più poveri e senza tettofece costruire degli ospizi e ospedali.
A Giuseppe II va il merito di aver introdotto la "Patente di tolleranza" del 1781, che concedeva anche ai non cattolici di professare liberamente la loro fede, costruendo persino delle chiese. Una legge veramente moderna per quell'epoca.

Il XIX secolo 1801-1900

Nella prima metà del XIX secolomolti stati europei si trovavano in guerra. L'imperatore francese Napoleone aveva intrapreso delle campagne militari in tutta l'Europa e anche il Tirolo era coinvolto. Capeggiati da Andreas Hofer i tirolesi opposero strenua resistenza agli invasori. Dopo tante guerre seguì un lungo periodo di pace, ma in molte regioni del paese regnavano povertà e indigenza e ai cittadini mancavano importanti libertà politiche.

Napoleone e il suo tempo Inizi del XIX secolo

All'inizio del XIX secoloNapoleone combatteva con i suoi eserciti in tutta l'Europa: fu il periodo delle guerre di coalizione. Nelle prime due l'Austria fu vittoriosa, ma nella terza Napoleone riuscì a occupare il Tirolo, che l'Austria dovette cedere alla Baviera, alleata dei Francesi, nel 1805.
Il Tirolo passò alla Baviera e la popolazione dovette sottomersi alle nuove leggi. Perse i suoi antichi diritti, il nome "Tirolo" venne abolito e venne imposta una nuova suddivisione del territorio. Nello stato bavarese si era diffusa una moderna ideologia, che aveva le sue radici nell'Illuminismo. I tirolesi erano molto credenti e seguivano i dettami della Chiesa, ma non potevano esercitare liberamente il loro culto. Anche la situazione economica non era tra le migliori. Ciò era fonte di continui conflitti e tensioni tra la popolazione.
Foto: Tiroler Landsturm 1809 (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum/I.Koch) Capeggiatida Andreas Hofer, originario della Val Passiria, il popolo si sollevò contro i Bavaresi. Dopo i successi iniziali culminatinella battaglia del Bergisel, che costrinsero i nemici alla fuga, le forze dei bavaresi, francesi e italiani ebbero la meglio e Andreas Hofer venne catturaro e giustiziato a Mantova nel 1810. Solo dopo la caduta di Napoleone il Tirolo fu riunito all'Austria. Il Congresso di Vienna del 1815 stabilì il nuovo assetto europeo.

Voto al Sacro Cuore di Gesù giugno 1796

Quando Napoleone iniziò le sue campagne in Europa, la guerra minacciò anche il Tirolo. Nel giugno 1796 i Tirolesi fecero un voto, il voto al Sacro di Gesù, chiedendo aiuto per sventare la minaccia della guerra incombente. Da allora ogni anno viene festeggiata la festa del Sacro Cuore, e il voto viene rinnovato in occasione di messe e festose processioni.

La fanciulla di Spinga 1797

Foto: Monumento di Katharina Lanz, Spinga (Dr. Hans Gschnitzer) Durante un attacco i francesi si spinsero fino a Bressanone, ma nei pressi di Spinga, frazione di Rio Pusteria, dovettero darsi alla fuga. Gli abitanti difesero coraggiosamente case e campi, e si fece onore in particolare una giovane contadina di nome Katharina Lanz, originaria di Marebbe. Dall'alto delle mura del cimitero riuscì ad allontanare i francesi servendosi della forca del fieno. Divenne così un'eroina nazionale e sulla piazza di Pieve di Livinallongo un monumento ricorda tutt' oggi la "fanciulla di Spinga".

Andreas Hofer 1767-1810

Foto: Andreas Hofer (Dr. Hans Gschnitzer) Andreas Hofer, di cui hai già sentito parlare, era un eroe che morì per la libertà. Originario della Val Passiria, tentò di liberare il Tirolo dal giogo bavarese e di ripristinare l'antico ordine politico. Con gli Schützen nordtirolesi e altoatesini combattè la battaglia del Bergisel. Ma nella battaglia decisiva venne sconfitto e dovette fuggire. Il suo nascondiglio venne svelato e nel 1810 fu giustiziato a Mantova.
Foto: Monumento di Andreas Hofer,  Bergisel Innsbruck (Tirol  Atlas) In suo onore vennero eretti molti monumenti, il più famoso dei quali orna il Bergisel a Innsbruck, la località dove capeggiò i tirolesi in ben quattro battaglie. Il monumentorappresentauna grande aquila di bronzo, simbolo delTirolo, che stringe tra gli artigli una ghirlanda di alloro, sotto si trova il busto di Andreas Hofer. Il monumento venne terminato nel 1893 e l'Imperatore Francesco Giuseppe venne appositamente da Vienna per inaugurarlo. Più volte venne danneggiato da guerre o esplosioni, ma è stato sempre ricostruito.
Foto: Targa commemorativa per Andreas Hofer, Egna (Tirol  Atlas) Andreas Hofer fu una figura a lungo contestata perchè in seguito ai trattati di pacefurono poste le basi di un conflitto che avrebbe significato nuove sofferenze per il popolo tirolese. Prima della Prima guerra mondiale nacque il mito politico di Andreas Hofer, un mito che è vivo tuttora.

Dal Congresso di Vienna alla Prima guerra mondiale 1815-1914

Foto: Partenza degli studenti tirolesi di vienna (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum) Dopo le guerre che avevano insanguinato l'Europa seguì un lungo periodo di pace. Ma la vita non era certo più facile: il popolo non poteva più partecipare alla vita politica; la polizia segreta sorvegliava i cittadini e le riviste con contenuti politici non conformi venivano sequestrate. Anche la Dieta tirolese, il parlamento, non aveva più alcun potere politico.
Nel 1848 i popoli insorsero contro la repressione e l'ingiustizia, ma la rivoluzione non ebbe successo. L'imperatore designò nei vari paesi del regno dei luogotenenti con funzioni di controllo ma nel Tirolo il parlamento regionale potè collaborare alla stesura delle leggi. Cominciarono a formarsi i primi partiti e nel 1861 ebbero luogo le prime elezioni regionali a cui tuttavia per la limitazione del diritto di voti solo pochi parteciparono.
Nello stesso periodo molti abitanti delle province asburgiche di lingua italiana, corrispondenti all'attuale Trentino, volevano staccarsi dal Tirolo e dall'Austria e chiedevano che il loro paese venisse unito al Regno Lombardo-Veneto. Essi fondarono dei partiti italiani
Anche se non c'erano delle guerre interne, i confini del paese dovevano essere sempre difesi, soprattutto contro le truppe francesi e italiane.

Fortezza Edificata tra il 1833 e il 1838

Foto: Fortezza (Andre Winter) La fortezza che si erge nell'omonima località dell'Alto Adige venne edificata tra il 1833 e il 1838. A quei tempi era la costruzione militare più moderna dell'Europa, eppure non venne mai usata! In seguito venne fatta ampliare da Mussolini. Vi si trovavano una caserma e un arsenale. Il suo nome le venne dato in onore dell'imperatore Francesco. Purtroppo non è possibile visitarla.

Emigrazione infantile XIX secolo

Foto: Due Schwabenkinder dei Grigioni (ragazzi con capello) (Otto Uhlig: Die Schwabenkinder aus Tirol und Vorarlberg (Tiroler Wirtschaftsstudien), Universitätsverlag Wagner, Innsbruck 1998³) Nel XIX secolo la povertà era grande soprattutto nelle zone occidentali del Tirolo, dove le fattorie e i poderi contadini erano piccolissimi a causa della frammentazione delle terre in seguito alla spartizione ereditaria. Così non c'era abbastanza da sfamare la numerosa prole. Per questo in primavera e fino all'autunno molti bambini emigravano in Svevia (da cui il termine "Schwabenkinder")nella regione del Lago di Costanza dove trovavano lavoro e potevano portare a casa qualche indumento e un po' di denaro.
Foto: Ritorno di un Schwabenkind  (Otto Uhlig: Die Schwabenkinder aus Tirol und Vorarlberg (Tiroler Wirtschaftsstudien), Universitätsverlag Wagner, Innsbruck 1998³) Migliaia di bambini tra i 7 e i 14 anni passavano ogni anno i monti diretti alla volta del Lago di Costanza. Erano miseramente vestiti e accompagnati da un sacerdote che si occupava di trovare loro un alloggio durante il lungo viaggio. Arrivati in Svevia venivano "venduti" ai mercati come manodopera e spesso i ragazzini lavoravano come pastori e le bambine come donne di servizio.

Il XX secolo 1901-2000

Il XX secolo è stato il secolo delle due guerre mondiali, la cui conseguenza fu un nuovo assetto politico dell'Europa. Da allora il Sudtirolo è diventato una provincia italiana, il Nordtirolo e il Tirolo orientale fanno parte della Regione Tirolo, una delle regione federate della Repubblica austriaca. Nel Tirolo la rete viaria fu ampliata, le valli vennero valorizzate, il turismo divenne una delle principali fonti di reddito e il benessere della popolazione aumentò considerevolmente. In politica tra gli avvenimenti importanti si ricordano il Trattato di stato austriaco, la Fondazione dell'Unione Europea e la concessione dello Statuto di autonomia al Sudtirolo-Alto Adige.

Prima guerra mondiale 1914-1918

Allo scoppio della Prima guerra mondiale nel 1914 tutti gli uomini austriaci in età di leva vennero chiamati alle armi e combatterono sui fronti in Russia e in Serbia. A casa rimasero donne, bambini e vecchi. Nel 1915 anche l'Italia entrò in guerra contro l'Austria-Ungheria. La monarchia non era preparata, migliaia di ragazzini e di vecchi difesero i confini del paese finchè non giunsero i rinforzi della truppe tedesche e austriache.
Foto: Pattuglia in bufera di neve (Prima guerra mondiale) (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Kaiserschützenmuseum) In Tirolo si combattè soprattutto sui monti e ancor oggi lungo la linea del fronte, per esempio sulle Dolomiti, sono visibili i ripari, le trincee e i forti della Grande guerra. Moltissimi morirono a causa di frane, fulmini, valanghe o travolti daimassi, forse ancora di più che non nelle battaglie.
Tra la popolazione la fame era grande, molti fuggirono e abitarono per anni presso famiglie straniere e in baracche. La guerra finì nel novembre 1918. Le regioni a sud del Brennero dovettero essere cedute all'Italia. Le ingenti spese diguerra causarono in tutti i paesi gravi danni economici.

Il periodo tra le due guerre 1918-1939

In Italia salì al potere il duce Benito Mussolini, capo del partito fascista. Mussolini voleva allontanare ogni traccia del passato che ricordasse l'appartenenza del Sudtirolo all'Austria, soprattutto la lingua tedesca. Negli uffici e nella vita pubblica venne proibito l'uso del tedesco, i nomi di famiglia vennero italianizzati, la scuole e associazioni di lingua tedesca vennero vietate. Anche lelocalità geografiche ricevettero un nome italiano e per il termine Sudtirolo venne introdotta la versione ufficiale "Alto Adige".
La popolazione sudtirolese fece resistenza, per questo Mussolini promosse l'immigrazione di italiani dal meridione. Diede l'incarico a industrie milanesi e piemontesi di creare delle filiali a Bolzano. I posti di lavoro dovevano andare solo a famiglie italiane. Accanto agli stabilimenti vennero creati anche degli insediamenti per gli operai. Molti contadini sudtirolesi vennero espropriati, alberi da frutto e vigneti vennero distrutti poco prima del raccolto.
Nelle zone austriache del Tirolo c'era una grande disoccupazione: la gente lavorava soprattutto nell'agricoltura e solo pochi trovavano lavoro nel ramo tessile o metallurgico. I partiti facevano propaganda per le loro idee e organizzavano dimostrazioni e marce. Aumentavano le tensioni politiche e sociali.
In questo periodo il turismo iniziò ad aumentare, gli ospiti provenivano soprattutto, come oggi, dalla Germania. Nel 1926 venne costruita la prima funivia sulla Zugspitze. Negli anni seguenti vennero costruite le funivie della Nordkette e del Patscherkofel a Innsbruck. Il pedaggio dei 1000 marchi, introdotto dal Reich tedesco, comportò tuttavia notevoli perdite per il turismo.
Nel 1933 in Germania era salito al potere Adolf Hitler e il partito nazionalsocialista, che si poneva l'obiettivo di riunire tutti i tedeschi in un grande impero. Anche nel Tirolo i nazionalsocialisti ebbero un sempre maggior peso, perché promettavano un miglioramento della misera situazione economica e sociale. Quando nel 1938 l'Austria venne annessa al Reich, Hitler venne acclamato dal popolo, anche se non da tutti. Sotto il nazismo vennero costruite case e strade, venne migliorata l'energia e l'estrazione mineraria, e tante famiglie erano contente di aver lavoro e finalmente cibo sufficiente. All'epoca vennero introdotti anche dei sussidi sociali, come gli assegni famigliari, che esistono anche oggi. Ma al tempo stesso i cittadini vennero lentamente privati di tutte le libertà democratiche.

Le scuole clandestine Il periodo tra le due guerre

Quando Mussolini proibì in Alto Adige le scuole di lingua tedesca, Michael Gamper lanciò un appello per organizzare delle scuole di emergenza. Molti genitori si unirono alla sua proposta e continuarono a far impartire ai loro figli la lingua tedesca clandestinamente. Se venivano scoperti dovevano pagare delle grosse multe o addirittura finivano in carcere. Per questo le lezioni si svolgevano in segreto nei fienili, nelle chiese e nei conventi, nelle cucine o in cantina, da cuil'espressione "scuole catacombe". Soprattutto Josef Noldin di Salorno e la maestra Angela Nikoletti si impegnarono in questa causa. La maestra venne scoperta e arrestata. La sua salute ne soffrì irreparabilmente e morì a soli 30 anni.

Monumento alla Vittoria 1928

Foto: Il Monumento alla Vittoria, Bolzano (Tirol  Atlas) A Bolzano si trova il Monumento alla Vittoria, che i fascisti fecero costruire nel 1928 in segno della vittoria sugli austriaci nella Prima guerra mondiale. Come tutti gli edifici del fascismo anche il Monumento alla Vittoria ha uno stile grandioso ed è un simbolo di potere. Oggi viene considerato come un monito contro il fascismo e si vuole interpretarlo come un monumento di pace.

Ettore Tolomei 1865-1952

Ettore Tolomei era un linguista che considerava il crinale principale alpino un confine naturale, il suo scopo era quindi quello di italianizzare il Sudtirolo. Introdusse toponimi italianie italianizzò anche molti cognomi.

Pedaggio dei 1000 marchi 1933 -1936

Foto: Il pedaggio dei 1000 marchi (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum) Già nella prima metà del XX secolo il turismo era un'importante fonte di reddito per il Tirolo. In Germania per ordine di Hitler ogni tedesco che volesse entrare in Austria doveva pagare 1000 marchi, il che causò al turismo tirolese delle gravi perdite.

Seconda guerra mondiale 1939-1945

Foto: Offensiva su Kufstein, Seconda guerra mondiale (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum) In seguito all'annessione alla Germania hitleriana molti speravano in un futuro migliore, ma ben presto Hitler mostrò le sue vere intenzioni. Il Tirolo venne riunito col Vorarlberg in una provincia (detta "Gau") e il Tirolo orientale venne unito alla Carinzia. Il Sudtirolo passò definitivamente all'Italia. Nel settembre 1939 scoppiò la Seconda guerra mondiale, che causò milioni di vittime, lasciando dietro di sé miseria e distruzione. Il conflitto cui parteciparono tanti stati ebbe fine nel 1945.
Nonostante i timori di Mussolini che Hitler volesse annettere al Reich tedesco anche il Sudtirolo, Hitler si fece amico il dittatore italiano e nel 1939 sottoscrisse con lui un accordo italo-tedesco, noto col nome di "Opzione". Italia, Germania e Giappone, le nazioni dell'Asse lottavano contro Francia, Gran Bretagna, Unione Sovietica e in seguito gli Stati Uniti. Nel 1943 l'Italia firmò un armistizio. Hitler marciò fino a Napoli e costrinse i cittadini a entrare in guerra per il Reich
Per Hitler l'idea del nazionalsocialismo avrebbe dovuto imporsi grazie alla guerra. A questo scopo perseguitò tutti coloro che la rifiutavano o che non corrispondevano alle sue idee della razza ariana. In particolare perseguitò gli ebrei. Dopo la seconda guerra mondiale la Germania sconfitta venne divisa in due parti e il Europa si instaurò un nuovo assetto politico.

L'Opzione 1939

Foto: Ahornhof, "Südtiroler Siedlung" di un tempo. Innsbruck (Tirol  Atlas) Secondo il patto stipulato nel 1939 tra Hitler e Mussolini, noto anche come "Opzione" (che significa scelta), i sudtirolesi dovevano decidere se accettare la cittadinanza tedesca o mantenere quella italiana. Se sceglievano quella tedesca erano obbligati a lasciare la loro patria e ad emigrare nel Reich. L'Italia voleva estinguere completamente dal Sudtirolo la lingua e cultura tedesca, ed entro la fine della guerra furono circa 75000 i sudtirolesi che abbandonarono il loro paese. In molte località dell'Austria ci sono ancora oggi le "case dei sudtirolesi" infatti in brevissimo tempo nel Tirolo e nel Vorarlberg vennero edificati circa 7000 abitazioni per ospitare gli emigrati. Anche durante la guerra si costruirono alacramente queste nuove abitazioni, il progetto era considerato tanto importanti quanto la produzione dei panzer.

I campi di concentramento Seconda guerra mondiale

Forse hai già sentito parlare di questi campi di lavoro e di concentramento, in cui venivano rinchiusi prigionieri di guerra e tutti i critici del regime hitleriano, oltre naturalmente a tutti quelli che non corrispondevano alle idee della razza ariana. Essi erano costretti ai lavori forzati, molti morironoper le condizioni inumane dei campi, molti altri vennero uccisi. Anche nel Tirolo si trovavano delle sedi staccate dei lager, nel castello di Itter per esempio vennero rinchiusi importanti politici francesi. I detenuti di Innsbruck vennero obbligati a costruire le strade per il Reich. Campi di concentramento vennero aperti a Neustift nella Stubaital e a Plansee. Il campo di Bolzano serviva da stazione intermedia per i detenuti politici ed ebrei di lingua italiana, che da lì venivano poi mandati nei vari lager della Germania.

Il dopoguerra Seconda metà del XX secolo

Foto: "Care-package" (Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum) I primi anni dopo la fine della guerra non furono affatto facili. Tutte le nazioni cercavano di porre riparo alle enormi distruzioni fisiche e morali e di riportare l'ordine. Migliaia di persone avevano perso la loro patria, mancavano case, combustibili e cibo. Si dovevano ricostruire le città distrutte dai bombardamenti, come era successo a Bolzano, Innsbruck, Matrei am Brenner e Wörgl. Molti avevano perso ogni loro avere, le donne e i bambini aspettavano chei mariti ritornassero dalla guerra o dalla prigionia.
Anche dopo la fine della guerra il Tirolo rimase diviso. La zona austriaca ebbe un proprio governo, ma il paese rimase a lungo sotto il supremo comando militare delle truppe americane, marocchine e francesi. Il Tirolo orientale venne occupato dagli inglesi. Ma gli occupanti non intervennero più di tanto nelle vicende politiche. Essi rimasero nel Tirolo fino al 1955 quando venne firmato il Trattato di stato austriaco e promulgata la neutralità dell'Austria.
I sudtirolesi speravano di essere di nuovo liberi dopo la fine della seconda guerra, ma alla Conferenza di pace di Parigi il Sudtirolo venne promesso di nuovo all'Italia. Per tutelate la popolazione di lingua tedesca il presidente del consiglio italiano Alcide Degasperi e il ministro degli esteri Karl Gruber firmarono un altro patto, il cosiddetto Patto Degasperi-.Gruber, ma l'Italia non si attenne alle clausole che erano state stipulate. La provincia di Bolzano fu unita con il Trentino nella Regione Trentino-Alto Adige.

Tesserealimentari Dopoguerra

Nel dopoguerra ogni cittadino tirolesi aveva le tessere alimentari, in cambio delle quali aveva diritto a ricevere dei generi alimentari razionati. Nel luglio 1945 un cittadino di Innsbruck aveva diritto a: 800 gr di carne, 200 gr di grasso, 4 kg di pane, 250 gr di alimenti, 250 gr di formaggio, 100 gr di caffè e 250 gr di sale. Se calcoli di quanto hai bisogno tu in un mese, ti rendi conto di come allora la vita fosse dura! Per questo si andava al mercato nero per poter comprare degli alimenti o si andava dai contadini a mendicare un po' di cibo.

Patto Degasperi-Gruber 1946

Il Patto Degasperi-Gruber venne concluso nel 1946 tra il presidente italiano del consiglio Alcide Degasperi e il ministero degli esteri austriaco Karl Gruber. Ai sudtirolesi dovevano essere riconosciuti gli stessi diritti che agli italiani. Nelle scuole e negli uffici pubblici la lingua tedesca doveva essere equiparata a quella italiana, l'amministrazione doveva essere indipendente e andava promossa l'economia. Nei settori della politica, cultura, economiae previdenza sociale l'Alto Adige dovevapotersi amministrareautonomamente.

Verso il nuovo millennio Seconda metà del XX secolo

Foto: Zona sciistica, Fieberbrunn (TVB Pillerseetal) Dopo la ricostruzione in seguito alla guerra la vita tornò lentamente alla sua normalità e comincio il moderno sviluppo del Tirolo. I contadini trovarono nuove fonti di guadagno grazie al turismo, che divenne particolarmente importante. Si trasformarono le fattorie in pensioni, vennero costruiti alberghi e funivie. Oggi il Tirolo è una roccaforte del turismo. La situazione economica migliorò rapidamente eil numero degli abitanti prese ad aumentare.
Foto: Autostrada dell'Inntal vicino a  Innsbruck (Tirol  Atlas) In seguito all'ampliamento della rete stradale vennero aperte numerose strade di valico, le autostrade del Brennero e della Inntal e nel 1978 il tunnel autostradale dell'Arlberg, lungo 14 km. Ma anche questo sviluppo ha i suoi lati negativi e iniziarono le proteste a causa dell'inquinamento atmosferico e acustico lungo le grande direttrici di transito, prodotto dalla migliaia di camion ma anche daltraffico turisticoe pendolare.
Anche la politica ha fatto dei passi avanti negli ultimi decenni. L'Italia non aveva mantenuto gli accordi del Patto Degasperi-Gruber, la conseguenza furono gravi tensioni che negli anni sessanta culminarono in alcuni attentati dinamitardi. Nel 195735000 dimostranti si diedero convegno a Castel Firmiano per ottenere il distacco del Sudtirolo da Trento. E solo nel 1969 venne ridefinito un accordo tra l'Austria e l'Italia, (il "Pacchetto") contenente una serie di norme per la tutela della minoranza altoatesina. Fino al 1992 lo stato austriaco e l'ONU esercitarono un controllo sul governo italiano affinché venissero rispettate le norme dell'autonomia. Solo dopo il 1992 questo lungo conflitto ebbe fine.
Foto: Paesi membri della comunità di lavoro delle Regioni alpine (ARGE ALP) (Maria Haffner) Dal 1972, anno in cui venne fondata l'ARGE ALP, la Comunità di lavoro delle regioni alpine, il Tirolo e l'Alto Adige iniziarono a cooperare strettamente al di là dei confini. Molti problemi, come ad esempio il traffico di transito, sono comuni ai due paesi e possono quindi essere risolti con delle azioni in comune. Oggi l'Italia e l'Austria sono entrambi membri della UE, l'Italia è stata uno dei membri fondatori nel 1957, l'Austria è entrata nel 1995. Dopo l'abolizione dei confini, anche al Passo del Brennero, che era il vecchio confine, non è più necessario presentare il passaporto. Nella UE puoi decidere anche liberamente in quale paese lavorare e dal 2002 esiste in molti paesi europei una moneta comune, cioè l'euro. Senza la UE anche l'Atlante del Tirolo non sarebbe stato realizzato.

Il "Pacchetto" 1969

Foto: Massa  di gente (Angela Dittfurth) Nel 1969venne stipulato un nuovo accordo che doveva concedere maggiore autonomia ai sudtirolesi. Si tratta del "Pacchetto", ossia una serie di concessioni e disposizioni a favore della loro tutela come minoranza. Da allora la Provincia autonoma di Bolzano può decidere da sola nelle questioni importanti e non dipende più dalla Regione Trentino Alto Adige. In questo modo è stato possibile tutelare adeguatamente la popolazione di lingua tedesca e ladina. Sono state costruite ad esempio abitazioni sovvenzionate secondo il sistema della proporzionale e per ottenere un posto di lavoro nel pubblico impiego bisogna aver superato l'esame di bilinguismo e aver ottenuto il patentino.

ARGE-Alp 1972

Foto: Campana della pace della regione alpina (Maria Haffner) La Comunità di lavoro delle regioni alpine (Arge Alp) venne fondata nel 1972 su iniziativa del Capitano del Tirolo Eduard Wallnöfer. Ne fanno parte le regioni e province di Italia, Austria, Germania e Svizzera al fine di cooperare al di là dei confini in campo economico, culturale e sociale ma anche alla soluzione di problemi comuni nel campo della politica dei trasporti e ambientale. La Campana della pace a Telfs è un monumento che simboleggia la collaborazione transfrontaliera dei paesi dell'arco alpino. E' la più grande campagna del Tirolo e suona tutti i giorni.

UE fondata nel 1957

Foto: Stati membri dell'Unione Europea dal 1° maggio 2004 (Unione Europea) Nel 1957 sei paesi, Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e i Paesi Bassi fondarono l'Unione Europea. Allora si chiamava CE, Comunità europea. Il numero degli stati-membri ammonta adesso a 25. L'Austria è entrata nella UE nel 1995. Obiettivo degli stati-membri è quello di creare un comune spazio economico al di là dei confini nazionali e delle varie culture. Altri settori in cui gli stati dell'UE vogliono cooperare sono la politica della sicurezza e quella ambientale.
Foto: Euro (Tirol  Atlas) I cittadini dell'Unione possono spostarsi all'interno dell'Unione senza dover presentare il passaporto alle frontiere, e possono lavorare e abitare in qualsiasi stato dell'Unione. Ci sono dei programmi speciali che consentono di studiare presso un'università straniera eimparare le lingue. Dal 2002 l'euro è la moneta comune in 12 stati dell'UE.

Giochi Olimpici 1964 e 1976

Foto: Olympisches Dorf, Innsbruck (ORF, Landesstudio Tirol) Ad Innsbruck sono stati disputati due volte i Giochi Olimpici Invernali, nel 1964 e nel 1976. A tal scopo venne costruito lo stadio del ghiaccio Tivoli e il trampolino di salto con gli sci del Bergisel, ma anche la pista di bob e slittino. Per ospitare gli atleti si costruirono nuovi alloggi in quel quartiere della città che oggi si chiama "Villaggio Olimpico".

XXI secolo oggi

Foto: Vista sul Salvenberg verso Wilden Kaiser (Dr. Josef Aistleitner) Chissà cosa ci porterà il nuovo millennio! La cosa migliore è essere sempre informati per sapere che cosa succede nel mondo. Cosa è successo per esempio negli ultimi tempi? L'UE ha aumentato nel maggio 2004 il numero dei suoi stati-membri, che ora sono dieci di più, cioè 25. Qualche tempo dopo ci sono state le elezioni europee, i risultati li puoi consultare anche sull'Atlante del Tirolo! E sempre qui troverai tante altre informazioni interessanti, basta scegliere un tema, per esempio "popolazione" o "agricoltura" e navigare un po' lungo le pagine dell'Atlante.