Regione NUTS-3 Notranjsko-kraška (Slovenia)
|
|||||||||||||||||||
|
|
||||||||||||||||||
Il Carso interno (Notranjsko-kraska) è la regione Dinarica della Slovenia. Si trova al limite nord della zona della Convenzione Alpina e confina a sud con la Croazia. 'Notranjsko' significa 'Carniola interna' e mentre il termine 'kraska' indica la denominazione geologica di 'carsico' . In generale la definizione si riferisce al fenomeno naturale di corrosione che colpisce le zone calcaree e di gesso, le cui più belle prove tangibili in natura si possono trovare proprio tra l'insenatura triestina e le Alpi Dinariche. Anche i termini di origine slovena "doline" e "polje" (doline di crollo o valli a fondo piatto attraversate da un fiume che quando si ingrossa le colma d'acqua) non sono usati esclusivamente in ambito geografico/scientifico. A nord di questa regione statistica si trovano i bacini di Postumia e gli altopiani di Bloke, costituiti da rocce calcaree e dolomitiche. I meandri del torrente Bloščice costituiscono un habitat perfetto per piante davvero rare. In direzione sud le polje di Circonio si congiungono al Lago di Circonio, una vera meraviglia naturale: quando all'inizio dell'anno dalle sorgenti calcaree sgorga acqua in grande quantità, la polje si trasforma nel lago più grande della Slovenia, nonché nel lago di drenaggio più esteso d'Europa (10 km x 5 km), mentre nello stesso luogo, durante l'estate, è addirittura possibile raccoglie il fieno. Molto amata dai naturalisti è anche l'isola di Goričica, raggiungibile a piedi e tra le attività preferite da svolgere in questa zona vi è l'osservazione degli uccelli migratori. Le vette più alte del massiccio centrale Javornik - lo spartiacque tra l'Adriatico e il Mar Nero - sono il monte Nanos (1261m) e Idrijski Javornik (1240m). Nella zona meridionale del Carso interno si erge la più alta vetta regionale delle Alpi Dinariche, il monte Snežnik (1796m), che con la sua superficie pianeggiante senza scoli/dirupi è anche la cima più alta della Slovenia, al di fuori delle Alpi. Il confine boschivo naturale, vista la posizione meridionale della regione, si trova piuttosto in alto ed è i boschi di Snežnik e di Javornik sono i più estesi della Slovenia. Fino ai 700m d'altezza dominano foreste di carpinella, al di sopra, fino ai 1200m, si trovano foreste di faggi o foreste di faggi e abeti a fini di lucro di economia forestale; ad una altezza che raggiunge i 1550m crescono boschi di faggi subalpini, tra i 1450 m e i 1750m prosperano zone di boscaglia e arbusti. La prosperosa valle superiore del Reka costituisce il confine naturale sud-orientale della regione. Dal punto di vista climatico si accavallano qui influssi sub-mediterranei, alpini e continentali, grazie ai quali le precipitazioni raggiungono valori tra i 1500mm e i 2500mm, a causa dell'effetto barriera che le Alpi Dinariche hanno di fronte alle tiepide masse d'aria mediterranea; sul monte Snežnik i valori annuali raggiungono anche i 3300mm. Vi sono diverse testimonianze storiche risalenti alle epoche Illirica, Romana e Medioevale negli oltre 45 siti abitati dell'altopiano del Bloke. Interessanti tracce del passato si ritrovano anche nella neve: così Bloke è da sempre la culla degli sport invernali dell'Europa centrale. Già nel VI sec. gli abitanti sloveni di questa regione si sono fatti strada nella valle su pezzi di legno simili a degli sci. Si incontravano nei villaggi una volta all'anno e ritenevano fermamente che riti mistici di salti selvaggi e grandi scivoloni avrebbero assicurato un buon raccolto per l'anno seguente. È anche per questo che gli sport invernali costituiscono per la Slovenia un vero e proprio elemento fondante dell'identità culturale del Paese. Fino al 1991 questa regione statistica ha condiviso il suo background storico con l'Alta Carniola (Gorenjska), dalla quale si differenzia oggi fondamentalmente per la sua attuale e difficile situazione economica. Il suo reddito pro-capite annuo si aggira intorno ai 9.207€ (2002), senza dubbio uno dei più bassi di tutto il Paese. Il settore terziario ha conosciuto uno sviluppo piuttosto stentato (coprendo il 46% degli impieghi, nel 2002) e si fonda oggi principalmente sull'amministrazione pubblica, sulla difesa, sulla previdenza sociale, sul commercio, sulle riparazioni, sui trasporti, sul magazzinaggio, sulle comunicazioni, sull'istruzione, sulla sanità e sui servizi sociali, sulle attività immobiliari, sui noleggi e sui servizi per le imprese, come pure sull'industria alberghiera e sulla ristorazione. Anche la situazione delle industrie, per lo più piccole e medie imprese locali, non è poi così soddisfacente (il 47% dei posti di lavoro, principalmente nell'industria manifatturiera). Una grossa fetta della forza lavoro si sposta giornalmente nelle regioni limitrofe e la retribuzione in queste zone è al di sotto della media nazionale. La scarsa densità di popolazione (< 35 ab./km2) e l'assenza di grandi centri abitati sono certamente concause per la difficile situazione del Carso interno. Anche i presupposti naturali sono di ostacolo allo sviluppo, poiché la zona, sì ricca di frutti, è chiusa tra diverse polje. L'abbondanza di boschi e foreste determina una elevata produzione di compensato (San Pietro del Carso/Pivka), cartone da fibra (Illirska Bistrica) e mobili (San Pietro del Carso/Pivka e Cerknica). A Lož e Postumia è molto rilevante la lavorazione dei metalli, a Podgrad l'industria chimica. La disoccupazione conosce ultimamente una certa ripresa, il tasso si aggira intorno all'8,3% (nel 2002). Senza dubbio il ramo turistico costituisce per il Carso interno il settore di maggiore speranza all'economia, quantunque il potenziale della zona sia già attualmente sfruttato in modo abbastanza soddisfacente. Per gli sportivi intraprendenti vi sono diverse possibilità, durante tutto l'anno, e le offerte di svago naturalistico e culturale sono senza dubbio degne di stima. Circonio (Cerknica) è ad esempio uno di quei luoghi in cui si possono ammirare opere di fortificazione concentrate tutte intorno alla chiesa principale e tesori all'interno, risalenti alla caduta dei Turchi, intorno al XV sec. Fortezze, strade romane e mura difensive contro i Turchi arricchiscono il quadro storico. Ma sono le formazioni carsiche a rappresentare la vera attrazione della regione: le grotte di San Pietro del Carso (o Grotte di Pivka), ad esempio, raggiungibili attraverso una galleria nel sottosuolo, con il loro corso d'acqua che scompare tra le rocce. I vini del Carso si oppongono alle dure condizioni in cui sono coltivati, tanto che il "Teran" o il "Refosco" sono eccellenti prodotti di questa zona; altri vini rossi sono "Cabernet Sauvignon" e "Merlot", i bianchi sono "Chardonnay", "Malvasia" e "Sauvignon". Il capoluogo Postumia, grazie alle sue efficaci linee di collegamento, costituisce già da molto tempo il centro amministrativo ed economico del Carso interno e si fregia anche di possedere alcune tra le grotte turistiche più frequentate sul nostro pianeta: negli ultimi 200 anni sono oltre 30 milioni le persone che le hanno visitate a bordo di un trenino che si addentra nelle gallerie! Sono formate per una lunghezza di oltre 20 km da una rete di passaggi sotterranei, gallerie e sale. L'istituto del Carso di Postumia dell'Accademia Slovena delle Scienze è il miglior centro di ricerca sul sui fenomeni carsici a livello mondiale e non a caso si trova proprio qui. | |||||||||||||||||||