Regione NUTS-3 Savona (Italia)
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Oltrepassato il curioso monte a forma piramidale Galero (1708m) dalla parte del nord Cuneese, d'inverno con il piccone, tra ghiaccio e neve e in estate armati di bussola contro l'improvvisa comparsa di banchi di nuvole, si entra finalmente nella provincia di Savona. Il territorio che volge verso nord si mostra prealpino, con il monte Carmo (1389m), il monte Settepani (1386m), il Pian dei Corsi (1028m) ecc...; verso sud si estende la zona collinare, fino alla costa sul mare e alle spiagge con la riviera ricca di palme. Dal punto di vista orografico, i fiumi sul versante nord scorrono in direzione del Po (Bormida di Millesimo, Bormida di Spigno, Torrente Erro, etc.), mentre dall'altra parte, sul versante sud, i torrenti scorrono per un breve tratto verso il golfo di Genova (Merula, Arroscia, Neva etc.). La provincia è nota per avere zona boschiva la più estesa in Italia, ma non mancano anche numerose attrazioni flogistiche, come ad esempio sul monte Galero, dove si trovano piante alpine tipiche del nord, le cui origini risalgono all'era glaciale: tra gli altri, la "viola bifora" (la violetta gialla) o la "dryas ocopetala" (camedrio alpino). Per conoscere la vegetazione endemica del luogo cfr. Imperia. Nonostante i frequenti incendi, la caccia e altri delitti contro l'ambiente, la fauna ligure presenta un'incredibile varietà. A parte gli esseri marini (delfini, capodogli, squali, tartarughe di mare..) e gli uccelli che popolano la costa (cormorani, diverse specie di gabbiani, rondini di mare..), sulle colline a gradoni vivono tassi, daini, scoiattoli, volpi, quercini, lepri, ricci, ghiri, faine e cinghiali. Nelle zone paludose si annidano aironi e cicogne, nelle montagne si trovano capinere, cucù, il picchio rosso maggiore, il cordirossone e il torcicollo; non meno degne di menzione sono le diverse specie di uccelli rapaci (civetta, barbagianni, il gufo reale, l'allocco..) e di uccelli predatori (astore, poiana, biancone, nibbio bruno, aquila reale..). Tra gli anfibi e i rettili ritroviamo il colubro, la vipera, la lucertola montana, la salamandra nera delle Alpi, la salamandra rossa e il tritone. In linee generali si possono riscontrare nella fauna del luogo influssi della Provenza e della Toscana e in molti parchi naturali alcune varietà animali e vegetali in pericolo di estinzione risultano specie protette. Intorno al secondo Millennio prima di Cristo i quasi 200.000 Liguri si stanziarono tra la Spagna e il Tevere, ma furono gradatamente circondati e oppressi dalle popolazioni limitrofe. Nel II sec a.C. la regione oggi nota come Liguria cadde nelle mani dei Romani, finché tra il IV e il VI sec. si fuse con l'Emilia e la Transpadania, divenendo Milano capitale dell'intero territorio. Fino al X sec. la provincia di Savona fu dominata dai Bizantini, dai Longobardi e dai Franchi, regni interrotti brevemente da invasioni Saracene e Normanne. La Liguria fu in seguito divisa in tre Marche (Obertenga, Aleramica, Arduinica) dando in seguito origine a tanti piccoli feudi, cosa che provocò il rafforzarsi dei Vescovi e il conseguente indebolimento della struttura feudale del regno. Nelle città più grandi, specialmente quelle situate sulla costa, nacquero i primi comuni, tra i quali Genova divenne ben presto capofila, mentre le famiglie patrizie si ritiravano con il loro potere nell'entroterra. Le Crociate e gli scambi commerciali con l'Oriente caratterizzarono i periodi tra l'XI e il XV sec., periodo durante il quale i Liguri riuscirono a difendersi egregiamente anche da Federico Barbarossa. Nel 1528 il generale Andrea Doria riuscì nell'impresa di annettere Savona a Genova, distruggendo il porto e numerose case patrizie della città marinara. Nel XVII sec. Savona riprese l'attività di navigazione, vedendo così nuova luce come centro culturale e commerciale. Nel 1815 la Repubblica di Genova si fuse con il Regno di Sardegna e nel 1861 entrarono entrambe a far parte del Regno d'Italia. A causa delle sue potenti industrie belliche, durante il secondo conflitto mondiale Savona fu sottoposta a tremendi bombardamenti, che provocarono ingenti danni alla parte più antica della città. Oggi Savona può vantare il secondo porto più grande della Liguria e anche grazie a questo è divenuta un importante centro commerciale. Il commercio gioca un ruolo fondamentale per la provincia, tanto che oltre un quarto delle imprese sono concentrate in questo ramo (2004). Come accade anche per la vicina Imperia, le attività del settore secondario non sono particolarmente sviluppate, fatta eccezione per il ramo edilizio, mentre il settore dei servizi è sensibilmente il più forte: attività rilevanti sono scambio di merci e manutenzione, industria immobiliare, informatica e ricerca, attività ristorative e alberghiere, sanità e servizi sociali, trasporti, magazzinaggio, comunicazioni e formazione. A causa dello scarso popolamento delle zone montagnose, la densità di popolazione della provincia resta intorno ai 182 ab./km2, valore piuttosto basso rispetto alla media regionale; al contrario, il tasso di disoccupazione (5,4%) si attesta intorno alla media ligure, mentre appena più basso è il reddito pro-capite annuo (23.616€ - dati 2004). Le attività turistiche all'interno della provincia su basano sul turismo di massa, come richiede il mercato. Costante è l'ampliamento delle infrastrutture turistiche, prevalentemente lungo la riviera di ponente, in modo da garantire agli ospiti delle splendide vacanze sul mare con tutti i confort: sulle spiagge è piacevole trascorrere il proprio tempo, facendo bagni, immersioni, windsurf e andando a vela. Le zone montagnose offrono splendidi tragitti cicloturistici ed escursioni a piedi, con pittoreschi scorci sul golfo. Tra gli arrampicatori abituali ben note sono le pareti rocciose di Finale Ligure e gli spettacolari percorsi, affacciati direttamente a picco sul mare. Anche gli amanti della cultura non resteranno delusi: paesini medioevali, celeberrimi palazzi, le torri savonesi, i maestri vetrai che soffiano il vetro nell'Alta Val Bormida e le innumerevoli feste che ricorrono annualmente sono ottimi svaghi per i visitatori, i quali resteranno di certo affascinati dall'ospitalità dei Savonesi. Nelle locande tipiche è possibile gustare una panizza, fette e fugassette (una focaccia di farina di ceci), i chinotti canditi al maraschino o glassati, o ravioli ripieni e, come recita il noto proverbio in dialetto savonese "O pan fin ch'o dûa, ma o vin â mezûa", ovvero "pane fin quando ce n'è, ma il vino quanto basta", è d'obbligo accompagnare queste prelibatezze locali con gustosissimi vini, tra i quali Bozzetto, Lumassina e Pigato. | |||||||||||||||||||